MESSINA. Il Policlinico di Messina bandisce un concorso per un “professionista con ruolo di ricercatore aggiuntivo”, ma… per soli uomini, e la circostanza scatena un incidente diplomatico: il bando riguarda una borsa di studio da 40mila euro lordi finanziata coi fondi del Pnrr per un progetto, di ricerca contro il cancro al seno, pubblicato il 19 marzo scorso e scaduto il 3 aprile, e tra i requisiti, tra possesso di laurea, specifica specializzazione e limiti di età, si legge, “genere maschile”.

Dal Policlinico parlano di errore e si scusano: “Precisiamo che si è trattato di un mero refuso. Ci scusiamo per l’errore. Già ieri è stata adottata la delibera ( n. 784 del 09/04/2025) che prevede la rettifica del bando, in linea con la vigente normativa,  e la conseguente riapertura dei termini”, anche perchè il risultato del bando sarebbe certamente annullabile ad istanza di un interessato perché evidentemente discriminatorio. La storia, però, non è passata inosservata.

Sul caso è infatti intervenuta Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia. «Bene che il Policlinico universitario di Messina abbia rettificato il bando per un posto da ricercatore che inizialmente prevedeva fra i requisiti di accesso l’appartenenza al genere maschile: sarebbe paradossale – ha dichiarato all?Ansa la ministra – che mentre si fa di tutto per promuovere le pari opportunità, il lavoro femminile, la rimozione del gender gap nella scienza, proprio in ambito scientifico e universitario, per giunta con fondi dello stesso Pnrr che promuove la parità di genere come obiettivo, e su un tema sensibile come quello del cancro al seno, si prevedessero incarichi di studio e ricerca per soli uomini. Tutto è bene quel che finisce bene, sperando – ha concluso Roccella – che la prossima volta oltre a finire bene si cominci meglio…”.

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