MESSINA. Cinquecentomila euro per la riapertura al pubblico del parco Aldo Moro, la struttura che domina il viale regina Margherita, di proprietà dell’Ingv (che l’ha ricevuta dal comune di Messina ormai settant’anni fa) e della quale Palazzo Zanca avrà il comodato d’uso per 29 anni.

La stima l’hanno calcolata Dirigente e del direttore del servizio Verde Pubblico (Domenico Manna e Santi Denaro), che affermano che “…da una prima valutazione tecnica,il costo presunto di un progetto in tale area, comprensivo della messa in sicurezza è di circa € 500.000, a cui si aggiunge il costo della manutenzione annua…”. A segnalarlo, il presidente della quarta circoscrizione Francesco Palano Quero, in una nota.

Lo stesso Quero, però, calcolatrice alla mano comanda “E’ congrua la cifra?”.  “Gli scriventi – spiega Quero – hanno omesso di produrre una distinta, anche di massima, con la quale motivare i costi, anche suddivisi per macrocategorie, che portano all’importo finale di 500mila euro. Inoltre, non è riportata la stima relativa ai costi di manutenzione annua”.

Secondo il presidente del quartiere, “i costi relativi alla manutenzione dell’area verde sarebbero inferiori ai 30.000 euro, non tenendo conto del fatto che il lavoro potrebbe semplicemente essere gestito in house”. Non solo: Quero si è prodotto in un’analisi dei costi, e la cifra che ne ha tirato fuori, compresi gli ottantamila euro che ha calcolato per impianti di illuminazione e videosorveglianza, si avvicina ai 110mila euro. A cosa è dovuta questa discrepanza?

“Gli scriventi fanno riferimento, a un certo punto, di utilizzi di ruderi, ristrutturazione edilizia, di nuove destinazioni e di recupero di reperti archeologici. Hanno forse compreso i costi relativi a queste voci nella stima finale? – domanda l’esponente del Pd – Non è dato sapere. In ogni caso, questi interventi, seppur auspicabili nell’ottica di un recupero funzionale e completo del parco Aldo Moro, non sono da considerare, certamente, essenziali ai fini della fruizione pubblica. Si potrebbe, in tal caso, provare ad attingere ai fondi messi a disposizione dai numerosi bandi pubblici regionali, nazionali ed europei, ma certamente non si dovrebbe reputarli come condicio sine qua non per il prospettato trasferimento della gestione del parco dall’Istituto di geofisica all’Amministrazione comunale. Pertanto, secondo voi – conclude Quero – riusciremo ad inaugurarlo e renderlo fruibile, finalmente, questo benedetto Parco? O, forse più probabilmente, lo farà il prossimo Sindaco?”

 

 

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