MESSINA. «L’ordinanza sindacale che prevede il “divieto assoluto di commercio itinerante su area pubblica per il periodo dal 21 luglio al 21 settembre in tutta la riviera Nord/Sud”, rischia di ledere quei diritti al lavoro di chi svolge attività commerciale ed imprenditoriale, nonostante operi nella legalità». A dirlo è il consigliere Franco Laimo, secondo il quale l’ordinanza metterebbe in un unico calderone tutto ciò che riguarda l’ambulantato, “da quello selvaggio ed abusivo a chi invece è iscritto regolarmente alla Camera di Commercio, Agenzia delle Entrate ed agli enti previdenziali e assistenziali, e dunque gode di regolare licenza”, spiega l’esponente della V Circoscrizione, che cita gli articoli da 27 a 30 del D.Lgs. n. 114/98 in merito  al “commercio al dettaglio su area pubblica” e si sofferma sulla crescita dello street food in città e in Regione.
«L’ordinanza  – prosegue – si autogiustifica quale “misura di contrasto ai fenomeni illeciti di vendita su suolo pubblico che si è resa necessaria per garantire la sicurezza urbana e prevenire i fenomeni di degrado sociale”; ma quale degrado sociale dovrebbe causare un caratteristico Truck o chiosco mobile enogastronomico di cucina tradizionale e locale? In tutti i luoghi turistici della Sicilia (vedi Palermo, Mondello, Catania, Trapani, Ragusa, Bronte etc) i turisti cercano le nostre tradizioni anche e soprattutto dal punto di vista gastronomico. Non sarebbe dunque il caso di apportare qualche modifica e correttivo a tale ordinanza, garantendo altresì il diritto al lavoro nella piena legalità a chi invece produce un contributo culturale e tradizionale con la propria attività stessa? Il turismo lo creano le tradizioni culturali e noi siciliani ne siamo ricchi, da tutti i punti di vista. Intanto diversi ambulanti del cooking messinese sono pronti a mobilitarsi ed unirsi in un Comitato Spontaneo o Associazione», conclude.
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