MESSINA. Non si placano le polemiche sull’ultima ordinanza del sindaco Cateno de Luca. Dopo le tantissime prese di posizione di questi giorni, ad intervenire è anche il movimento giovanile “Gioventù Nazionale”, che manifesta il proprio dissenso “in relazione all’azione politica e amministrativa condotta dal Sindaco”.

«Innanzitutto – scrive in una nota il coordinatore cittadino Andrea Fiore – non condividiamo assolutamente la scelta di limitare ulteriormente l’orario di di chiusura di tutte le attività professionali e commerciali, ivi compresi i supermercati, alle ore 19:00. La disposizione di cui sopra, a parere degli scriventi, non rappresenta la misura adeguata per contrastare (e al contempo prevenire) la formazione di assembramenti nelle diverse zone della città. Anzi, paradossalmente, la suddetta misura rischia di produrre l’effetto totalmente opposto a quello ricercato, ovverosia agevolare la formazione di assembramenti negli orari diurni, specialmente in prossimità degli esercizi commerciali, ove ormai da tempo si assiste alla formazione di lunghe code da parte dei clienti. L’esempio emblematico è rappresentato dai supermercati, ove la riduzione di un’ora dell’orario di apertura provocherà inevitabilmente la formazione di assembramenti più massicci, oltre che disagi a numerose famiglie, che dovranno riorganizzare – per l’ennesima volta – la propria giornata sia lavorativa sia familiare. Tutto ciò, chiaramente, avrà anche delle gravi e pesanti ripercussioni sulle già martoriate casse delle piccole e medie imprese, gravate dalle ordinarie spese relative, ad esempio, al personale, affitto, utenze. Piccole e medie imprese dapprima difese, fomentate alla rivolta popolare ed oggi abbandonate da questa Amministrazione comunale».

«In tal senso – prosegue – non si comprende la ragione di anticipare la chiusura delle attività commerciali alle ore 19:00 e ammettere, al contempo, l’attività di asporto e il rientro nella propria residenza e/o domicilio sino alle ore 22:00. Ed in particolare, desta particolare sorpresa vedere ricompresa fra il novero delle suddette attività anche gli studi professionali, le cui ragioni di tale scelta rimangono – allo stato – sconosciute. Inverosimilmente, l’Amministrazione comunale, che si erge a paladina degli interessi dei messinesi, adotta misure addirittura più stringenti rispetto alle deprecate Istituzioni dello Stato e della Regione. Un’azione politica e amministrativa confusa, che non è più accettabile per la nostra città, e soprattutto per la nostra economia! Basterebbe, infatti, fare un giro per le varie zone della città per comprenderne lo stato di salute: lavoratori in cassa integrazione, numerosi immobili commerciali sfitti e, purtroppo, anche diverse saracinesce abbassate. Sig. Sindaco e Amministrazione comunale, alla luce di tutto quanto detto sopra, riteniamo che esistono delle soluzioni alternative a questo tipo provvedimento, fra le quali, ci permettiamo sommessamente di suggerire, il ricorso a maggiori controlli da parte delle nostre Forze dell’Ordine, nelle zone della città che “agevolano” la formazione di assembramenti di persone. Noi cittadini faremo la nostra parte, ma Voi agite nel nome dei cittadini della 13° città d’Italia».

 

 

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