MESSINA. È ancora in corso l’operazione della Polizia che sta eseguendo decine di misure cautelari a carico di soggetti appartenenti a due organizzazioni criminali cittadine dedite al traffico di sostanze stupefacenti nel quartiere di Giostra, divenuto teatro di un aspro scontro, anche armato, tra i gruppi delinquenziali degli ARRIGO e dei BONANNO per il controllo del territorio e del redditizio mercato della droga.

Secondo l’inchiesta, Arrigo
gestiva la clientela e veniva abitualmente aiutato dalla moglie, Ramona Assenzio, che accoglieva i clienti in assenza del marito e si premurava di informarlo, comunicando con cautela per timore
di essere intercettata, della presenza di acquirenti. Dopo l’arresto dell’uomo, finito in manette nei mesi scorsi, la donna
ha gestito gli affari.

Altro personaggio emerso dalle indagini, secondo le quali gestiva un punto vendita di droga sempre nello stesso complesso
di case popolari, era Gianluca Siavash. Della banda facevano parte anche Davide Puleo, Marzia Agliolo, Eugenio Sebenico,
Giosue’ Orlando e Carmelo Prospero che avevano il ruolo di rifornitori di droga e di clienti al dettaglio.
A controllare il traffico di droga in citta’, oltre al clan Arrigo e alle “cellule” che gravitavano attorno ad esso, era
l’organizzazione criminale che faceva capo ad Antonio Bonanno.
Del suo gruppo facevano parte Filippo Cannavo’ e Edoardo Puglisi, che custodivano lo stupefacente e svolgevano attivita’ di spaccio al minuto, la moglie Veronica Vinci, che teneva la cassa e
riscuotere i guadagni e Luigi Vinci che aveva il compito di bonificare i luoghi in cui si temeva potessero essere installate
delle microspie. La banda poteva contare sulla disponibilita’ di armi da utilizzare per assicurare un efficace controllo del
territorio e del mercato dello spaccio. (ANSA).

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