MESSINA. Non ci sarà, per i presidenti di quartiere, l’aumento proporzionale dei compensi che invece c’è stato per il sindaco e quindi, a cascata, per assessori, presidente del consiglio comunale e consiglieri comunali (per loro è aumentato il gettone di presenza, non l’indennità di funzione fissa). Almeno per ora. Lo ha deciso il Tar di Catania, dichiarando inammissibile la richiesta di Alessandro Cacciotto, Francesco Pagano, Davide Siracusano e Raffaele Verso, presidenti rispettivamente di terzo, sesto, secondo e quinto quartiere, di annullare la determina con cui l’amministrazione ha rideterminato in aumento la misura delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza in favore dei componenti della giunta municipale, del consiglio comunale e dei consigli circoscrizionali per gli anni 2022, 2023 e 2024, ma non quella dei presidenti di quartiere. A difendere i ricorrenti è stato l’avvocato Nazzareno Pergolizzi, per il Comune l’amministrativista Santi Delia.

“In estrema sintesi, i ricorrenti hanno lamentato l’erronea quantificazione degli emolumenti”, scrivono i giudici del tribunale amministrativo catanese, rigettando il ricorso, ma non entrando nel merito. Perchè, scrivono, “il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo da declinarsi in favore del giudice ordinario dinnanzi al quale la causa potrà riproporsi”. La palla, quindi, passa al tribunale civile.

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