MILAZZO. Un denso fumo nero si è alzato, stamattina, dalla “torcia” della raffineria di Milazzo. Curiosità e preoccupazione tra i cittadini, fino al comunicato da parte della Ram, la società che gestisce l’impianto, arrivato alle 13.37, tre ore circa dopo la “fumata nera”
“Stamattina alle 10:30 circa, a causa di un disservizio elettrico, tutti gli impianti si sono fermati, con conseguente intervento dei sistemi di sicurezza, fra cui la torcia, con conseguente fumosita’ evidente. Al momento si sta procedendo alla graduale rialimentazione degli impianti”, si legge nella nota.
Un altro comunicato, diffuso poco dopo le 16, spiegava invece che “E’ stata completata una prima fase di rialimentazione delle utenze che permette di iniziare la fase di graduale riavviamento degli impianti”.
Spiegazione che non ha convinto troppo: il sindaco di Milazzo Giovanni Formica si è allertato, andando di persona alla raffineria, e comunicando l’accaduto ai tecnici dell?Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, mentre a scopo precauzionale la Capitaneria di porto ha ordinato l’allontanamento delle navi nello specchio d’acqua davanti all’impianto, pattugliato da una motovedetta.
Anche la politica si è mossa: “Ho sentito la presidente della commissione parlamentare ambiente, Giusy Savarino, e abbiamo concordato insieme di convocare la commissione stessa per avere spiegazioni precise sull’accaduto e sentire tutte le parti in causa”, ha spiegato il deputato regionale di Diventerà Bellissima Pino Galluzzo. “Adotteremo tutti i provvedimenti in nostro potere affinché si garantisca la salvaguardia dell’ambiente e del territorio. In qualità di deputato regionale assicuro il massimo impegno da parte del nostro governo per mettere fine allo scempio che si sta consumando nella Valle del Mela e a Milazzo». Il parlamentare di “Diventerà Bellissima” Pino Galluzzo interviene a seguito dell’allarme scatenato dalla fiamma di decine di metri e dalla colonna di fumo scuro che si sono alzate da uno dei camini della Ram. «Tutto questo non è accettabile – conclude, – sia dal punto di vista ambientale che sanitario”.
La senatrice Barbara Floridia, in un video, ha invece spiegato di avere avvisato il Ministero dell’Ambiente dell’accaduto, e che all’inizio della prossima settimana interpellerà l’Arpa per avere conoscenza dei dati rilevati durante le ore in cui dal camino si è alzato il fumo nero.
Durissimo, poi, il comunicato delle associazioni e i comitati ambientali della valle del Mela: “Già nel mese di Agosto si era verificato un episodio simile, ma di entità molto inferiore, per un blocco di un impianto a causa di un fulmine. Stavolta però di fulmini non se ne sono visti. Riteniamo imprenscindibile un’ispezione urgente dello stabilimento da parte del Ministero dell’Ambiente – spiega un comunicato -Tra l’altro quello odierno è solo l’ultimo episodio di una situazione emergenziale ambientale e sanitaria ormai insostenibile. Alcuni mesi fa il DASOE ha reso noto lo stato di allarme sanitario in cui si trova la valle del Mela a causa di un significativo incremento delle malformazioni congenite, che si aggiunge alle numerose criticità sanitarie già note in precedenza. A questo si aggiungano i fetori industriali che la popolazione è costretta a subire sempre più di frequente, nonchè gli elevati livelli di inquinamento da idrocarburi non metanici (la media annuale inaudita registrata nel 2017 dalla centralina di C.da Gabbia non ha eguali in nessun’altra parte della Sicilia), ozono e SOx. Per non parlare della perdita di idrocarburi da parte di un serbatoio della RAM avvenuta nel mese di Marzo”.
Quindi la richiesta: “Per tali motivi chiediamo al Sindaco di Milazzo e al Sindaco di San Filippo del Mela di disporre, con estrema urgenza, una richiesta di riesame dell’Autorizzazione (A.I.A.) della Raffineria di Milazzo, al fine di inserirvi le opportune prescrizioni a tutela della salute pubblica che sono state illegittimamente “accantonate” nel mese di Marzo. E’ infatti necessario un nuovo riesame dell’autorizzazione che: 1) introduca finalmente dei limiti alle emissioni odorigene; 2) riduca i limiti di emissione delle sostanze inquinanti pericolose per la salute; 3) metta in sicurezza i serbatoi della Raffineria attraverso rapide operazioni di impermeabilizzazione”.
Un appello è stato rivolto anche a Palermo: Alla Regione chiediamo invece di attivarsi affinche’ il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 non rimanga lettera morta. Il Piano prevede che gli impianti della Raffineria e della Centrale debbano essere gradualmente e progressivamente (senza creare problemi occupazionali) eliminati per far posto ad una riconversione produttiva dell’area compatibile con il paesaggio e le vocazioni del territorio. E’ pertanto necessario svegliare l’IRSAP affinchè adegui al più presto il Piano regolatore dell’area industriale secondo le disposizioni del Piano Paesaggistico dell’Ambito 9, cosa che peraltro costituisce un obbligo di legge”.