MESSINA. La prima segnalazione risale al 28 giugno: c’è una piccola voragine sul Viale Regina Elena, profonda una decina di centimetri, uno dei tanti piccoli “crateri” che caratterizzano le strade cittadine. La situazione peggiora il giorno successivo: la buca si è allargata e adesso è profonda quasi un metro. Per segnalarla, e per evitare che ci finisca dentro la ruota di una macchina, o peggio, di un motorino, qualcuno pensa bene di “otturarla” con dei fogli di carta, segnalando il pericolo con due cassette della frutta (ma in passato c’è chi è stato senza dubbio più fantasioso…).

 

 

 

Sempre il 29 giugno, Francesco Pio Magazzù dell’associazione Idea San Licandro, che aveva immortalato la storia della buca su Facebook, contatta la polizia Municipale, che invia immediatamente un tecnico per risolvere il problema. La questione tuttavia non viene risolta. «Dopo aver constatato che non si trattava di una crepa dell’asfalto, ma di una vera e propria voragine, il tecnico ha pensato bene di mettere pietre e delle buste di plastica per tappare la buca, ricoprendo il tutto con del bitume», racconta il giovane, candidato alla Quinta Circoscrizione con il M5S alle scorse amministrative.  

«Il risultato – prosegue – è che parte del bitume è scomparso nella voragine, ed il problema è rimasto. Alla nostra richiesta di transennare la buca per evitare guai a persone ed auto, inoltre, il tecnico ci ha risposto candidamente: ‘Chissà quanto rimane transennato’. Poi, dopo esser stato al telefono per più di 10 minuti, ha abbandonato la zona senza aver nemmeno transennato la buca. Questo ci fa capire che il problema in molti casi non sia il sindaco, ma chi lavora per il comune in questo modo».

 

 

La storia non è ancora conclusa. Passa circa una settimana e il 5 luglio, in attesa di un intervento istituzionale, sono gli stessi cittadini a provvedere, segnalando la buca per scongiurare incidenti. Nel frattempo, dopo più di 15 giorni, la voragine è ancora lì, e continua ad allargarsi. «Sono state fatte tutte le segnalazioni, sia al Comune sia alla Circoscrizione, ma non è stato fatto nulla. Non è un problema da sottovalutare: sotto è tutto vuoto perché c’è il torrente coperto. Si rischia che si apra tutta la strada», conclude Magazzù.

 

 

 

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