MESSINA. La realizzazione di un modello di pianificazione per ottenere una mappatura di suscettività da alluvione. Questo propone il Politecnico di Milano al comune di Messina, selezionato nell’ambito di un progetto concordato con i dipartimenti di Protezione civile nazionale e regionale e per il quale sono state coinvolte la Basilicata, la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sicilia. Nell’isola, oltre la città dello Stretto,  è stato scelto anche il comune di Lentini.

“Messina è il secondo caso di studio selezionato, su indirizzo della Regione – ha evidenziato l’Assessore Massimiliano Minutoli – in quanto Comune soggetto nel corso degli anni a numerosi eventi alluvionali e quindi probabile modello con un dataset di eventi storici cartografati sufficienti per una buona base di partenza per la realizzazione del modello”. Su Messina, infatti, verrà testata la mappatura a scala locale.

“E’ da tenere in considerazione il piano di Protezione Civile già in possesso del Comune di Messina composto da numerose cartografie che riguardano il rischio esondazioni. Il risultato di questo studio produrrà certamente, a seguito dei sopralluoghi che i tecnici partecipanti all’incontro hanno programmato lungo le aste torrentizie comunali, una mappatura di suscettività da alluvione a scala locale”, ha spiegato.

“Desidero ringraziare – ha poi concluso Minutoli – il professore Giovanni Menduni, il dottore Giuseppe Basile e Andrea Duro per l’attenzione rivolta a Messina che, attraverso questa opportunità, può contare su altri elementi di valutazione da tenere in considerazione nell’attuazione del Piano di Emergenza della città”.

All’incontro di stamattina erano presenti Michele Del Vecchio e Alessandro Piazzi, entrambi collaboratori del professore Menduni del Politecnico di Milano; Bruno Manfrè e Concetta Marletta in rappresentanza del Dipartimento regionale di Protezione Civile; l’esperto comunale di Protezione Civile Antonio Rizzo; Antonino Cortese del Servizio comunale di Protezione Civile; e il geologo comunale Carmelo Gioé insieme ai geologi Paolo Pino e Antonino Torre. Inoltre, in rappresentanza del dipartimento di Protezione civile nazionale, c’era Andrea Duro, mentre per quello regionale Giuseppe Basile.

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