MESSINA. C’è Messina all’ultimo posto nella classifica del Censis dei grandi atenei statali italiani. Il report annuale uscito a luglio segnala Unime come “peggiore” tra le università con un numero di iscritti che vanno dai 20 ai 40 mila con un punteggio medio di 75,8. L’ateneo dello Stretto ha collezionato 70 punti nella sezione servizi, 77 per le borse, 85 nelle strutture, 86 sulla comunicazione e i servizi digitali, 71 punti per l’internazionalizzazione e 66 per l’occupabilità.

A chiudere la classifica insieme a Unime l’Università di Roma Tre (78,8), l’Università di Catania (78,3). Ad aprire la classifica dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti) l’Università di Siena, che con il punteggio di 96,7 si guadagna la prima posizione, detenuta lo scorso anno dall’Università di Trento, che con 94,8 scende in terza posizione (a causa soprattutto della perdita di 10.

Le classifiche del Censis dividono gli atenei statali in: mega atenei statali (oltre 40mila iscritti), grandi atenei statali (da 20mila a 40mila iscritti), medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti), piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti), Politecnici. Gli indicatori utilizzati sono: la progressione della carriera degli studenti (con fattori come tasso di persistenza o fattori di regolarità), rapporti internazionali (che vede mobilità degli studenti o borse di studio).
Come per lo scorso anno, le classifiche relative alla didattica sono realizzate avendo come punti osservati: le 49 classi di laurea triennali istituiti con la legge 270, successivamente raggruppate in 15 gruppi disciplinari1; le 96 classi di laurea magistrali biennali istituiti con la legge 270, successivamente raggruppate in 14 aree disciplinari2; il segmento dei corsi di laurea a ciclo unico (7 aree disciplinari), in qualche modo assimilabili alle vecchie facoltà.

Gli indicatori utilizzati per i raggruppamenti didattici (classi di laurea) sono i seguenti.

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