MESSINA. In origine è stata la nota del segretario provinciale del PD Nino Bartolotta, che metteva in evidenza lo scarso risultato, in termini di spesa, rispetto ai finanziamenti del Patto per Messina. Poi è arrivata la risposta da parte del sindaco Cateno De Luca, a cui ha replicato il laboratorio di iniziativa civica MessinAccomuna. Adesso è il turno della vicesindaca Carlotta Previti, che risponde all’ultima nota del movimento che ha raccolto politicamente l’eredità dell’amministrazione di Renato Accorinti.

“In merito al comunicato di MessinAccomuna ritengo doveroso riportare alcune precisazione con documenti ufficiali – scrive in una nota il Vicesindaco Carlotta Previti – affinché si faccia chiarezza sulla reale ricostruzione dei fatti. Il motivo per cui Messina fu esclusa dai Patti viene riportato chiaramente in una interpellanza urgente al Presidente del Consiglio dei Ministri in data 10 novembre 2015 nella seduta parlamentare n. 518 presentata dai deputati Gianpiero D’Alia e Enzo Garofalo ove si evince che l’unica causa di questa dimenticanza (l’esclusione di Messina dai Patti delle Città metropolitane) è un basso livello di interlocuzione dell’amministrazione comunale di Messina con il governo, ovvero una vera e propria inerzia. La versione di Messinaccomuna cambia in base agli anni: nel luglio 2020 dichiaravano che Accorinti fece una telefonata energica a Renzi e lo convinse a farsi dare 300 milioni di €, mentre nel maggio 2021 la tirata d’orecchi fu per il Ministro De Vincenti. La verità risiede nelle carte e nei documenti ufficiali: grazie alla mobilitazione compatta dei due deputati il governo decise di includere Messina nelle città beneficiari dei Patti di Sviluppo e con Delibera Cipe 26/2016 fu assegnata una somma per il Patto città di Messina di € 102.369.360. Mentre tutti i Patti furono firmati presso la sede del soggetto beneficiario (il comune capoluogo) unico caso nazionale fu Messina dove si firmò presso la sede dell’Università (che non figurava neanche tra i soggetti beneficiari).

Ero presente – sottolinea il Vicesindaco – in una riunione con i sindaci a palazzo Zanca e ricordo perfettamente la loro compattezza nel rivendicare a gran voce le istanze dei loro territori ed in particolare, una presa di posizione orgogliosa ed appassionata e veemente del Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Roberto Materia, che in un acceso scontro con l’Assessore Guido Signorino difese appassionatamente e con amore il suo territorio, la sua città e il territorio del Longano. Ricordo i sindaci nebroidei che, con una nota scritta, rivendicarono a gran forza la loro posizione richiedendo spazio e titolarità di interventi. Non vi fu affatto un esercizio di dialettica democratica, ma solo una debole, fiacca, rassegnata, supina, immotivata cessione della governance da parte di un’amministrazione comunale che avrebbe dovuto difendere la propria città con la stessa veemenza e orgoglio dei sindaci presenti. Accorinti non coinvolse e non individuò affatto le 4 aree (Nebrodi, Tirrenica, Capoluogo e Joinica) perché furono i sindaci del territorio ad autodeterminarsi orgogliosamente e a scegliere le aree. 

Anche in merito alle dichiarazioni di MessinAccomuna sulle attività di progettazione e monitoraggio sono i dati dell’Agenzia di Coesione www.opencoesione.gov.iT a stabilire la verità: sugli interventi di competenza del Comune di Messina alla data del 30 Giugno 2018 nessuno era dotato di progettazione e l’incidenza di spesa era pari allo 0,0005%. Grazie ad un’azione di accelerazione diretta all’inserimento dei progetti nella banca dati unitaria (BDU) istituita al Ministero e successivamente validati nel sistema di monitoraggio si è provveduto alla richiesta di anticipazione delle somme e a Dicembre del 2018 si è registrato un avanzamento finanziario pari al 1,16%dell’intero programma € 1.211.333,29 sul totale. 

Il progetto Centro per l’imprenditoria Giovanile? Fu affidato dall’amministrazione Accorinti ad una società in stato di liquidazione in violazione dell’art. 14, comma 4, del Dgls 175/2016 che pone uno specifico divieto al ripianamento delle perdite “in qualunque forma attuato” e dunque anche alla stipulazione di contratti di servizio al di fuori di un preciso piano di ristrutturazione della società dal quale potesse emergere la concreta prospettiva di recupero dell’equilibrio economico delle attività svolte. 

PIP di Larderia? Il progetto non aveva i requisiti per essere inserito tra i progetti cantierabili perché non aveva una Valutazione d’impatto Ambientale che noi nel 2018 abbiamo provveduto a richiedere. 

Villa Dante? Quando siamo arrivati era solo degli innumerevoli spazi incolti e inutilizzati, oggi con l’affidamento a Messina Social City abbiamo curato restituito uno spazio verde alla città, organizzato grest estivi, manifestazioni sportive e ludiche per bambini, abbiamo fatto rivivere all’Arena i fasti di un tempo, con musica e spettacoli, e anche quest’anno abbiamo programmato con Restart un’estate di concerti e musica. 

Da tre anni chiediamo un incontro a MessinAccomuna sulle nostre relazioni e sugli obiettivi (programmati e raggiunti) ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Neanche dal Consiglio, e quindi anche dai rappresentanti del PD eletti, siamo mai stati convocati per un confronto in Aula sulle relazioni annuali puntualmente prodotte. Riconfermo – conclude il Vicesindaco – la mia personale disponibilità ad un pubblico confronto con MessinAccomuna e con il segretario del PD Nino Bartolotta, concedendo a loro anche il vantaggio di essere due parti contro una, evitando al Sindaco De Luca inevitabili perdite di tempo con personaggi in cerca d’autore. Attendo da entrambi un cenno di riscontro per concordare il confronto presso la sede della Città Metropolitana lasciando a loro la scelta fra queste tre date: 1 giugno ore 9;  4 giugno ore 9; o martedì 8 giugno ore 13”.

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