MESSINA. Marcello Scurria non è più subcommissario per l’emergenza risanamento a Messina: è stato sollevato dal suo ruolo dal presidente della Regione Renato Schifani, commissario governativo per l’emergenza. Non è ancora stato comunicato il nome del suo successore. L’annuncio è stato dato da Scurria stesso in una conferenza stampa. A dicembre scorso si era consumato uno strappo istituzionale al veleno tra il comune di Messina, nella persona del sindaco Federico Basile, e l’ufficio commissariale governativo guidato da Marcello Scurria (che è stato l’ispiratore e il presidente di Arisme, la partecipata del comune di Messina che si occupa di… trovare alloggi sul mercato per il risanamento). Motivo del contendere la partecipazione dei due enti, Comune e ufficio commissariale ad un’asta pubblica per un immobile poi aggiudicato all’ufficio commissariale per il Risanamento ma conteso anche con Palazzo Zanca. (per la medesima finalità, ovvero di destinarli alle famiglia sbaraccate). Basile aveva parlato di “Sleale concorrenza” e “danno erariale” in una lettera inviata al Presidente della Regione Siciliana Schifani. Scurria aveva replicato difendendo la bontà della sua azione e rilevando che, se i due enti si fossero accordati, si sarebbe potuta configurare un’ipotesi di turbativa d’asta. I lotti sono andati all’offerta di 1 milione 302mila euro dell’ufficio commissariale, che ha superato i 972mila proposti da Palazzo Zanca, ma immediatamente dopo la polemica, Schifani ha chiesto a Scurria una relazione sull’acquisto. Il 10 febbraio, la comunicazione della revoca di Scurria dal suo ruolo.

Il primo commento politico è arrivato dalla parlamentare di Forza Italia (lo stesso partito di Schifani) Matilde Siracusano, dalla cui iniziativa parlamentare è scaturita l’esigenza di un ufficio commissariale, che prende le difese di Scurria. “La scelta di revocare l’incarico di sub commissario a Marcello Scurria, è sbagliata ed incomprensibile. Una decisione – evidentemente suggerita da cattivi consiglieri o magari da nuovi precari e strampalati equilibri politici – lontana anni luce dal territorio e che non tiene in alcun modo conto dello straordinario lavoro fatto in questi anni per la comunità, che rischia, invece, di avere ripercussioni assai negative, e di interrompere questo percorso virtuoso”.

La chiave politica di cui parla Matilde Siracusano, senza scendere nei dettagli, è la recente convergenza tra Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord (partito oggi ai vertici del comune di Messina con Federico Basile) e il governatore Renato Schifani, cementata ulteriormente nelle ultime settimane dopo due anni di guerra senza quartiere da parte di De Luca.

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