MESSINA. Ieri mattina, intorno alle 12, la sessantaduenne Caterina Pappalardo è stata uccisa.
Principale sospettato è il figlio
, il ventiseienne Giosuè Fogliani, fermato dalla Polizia e arrestato. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo avrebbe ucciso la madre a colpi di coltello. Non è chiaro quante siano state effettivamente le coltellate, e toccherà alle indagini stabilirlo, e stabilire la fatalità delle ferite: dalle prime ricostruzioni, il numero oscilla dalla quindicina dichiarate al ritrovamento del corpo della donna, alla trentina di analisi più approfondite, che andranno confermate dall’autopsia.

La ricostruzione della vicenda racconta che Caterina Pappalardo, donna estremamente devota e religiosa, prima di incontrare il figlio, era in chiesa a San Licandro per un funerale, e che dopo aver risposto ad una telefonata si è allontanata per andare all’appartamento in via Cesare Battisti in cui abitava Giosuè Fogliani. A telefonarle è stato proprio il ventiseienne.

Da qui le ricostruzioni sono puramente speculative e da provare per capire il movente del delitto. Secondo quanto hanno riferito persone vicine alla donna, non era infrequente che Caterina Pappalardo si recasse dal figlio per aiutarlo nelle faccende domestiche e per contribuire a sostentarlo economicamente: Anche ieri, martedi 14 gennaio, i due si sono incontrati nell’appartamento al terzo piano, in cui poco dopo è scoppiata una lite, come accadeva spesso, a quanto riferiscono i vicini. Le cose sono degenerate presto in maniera tragica: allertati dalle urla, i vicini di casa hanno chiamato la Polizia, gli agenti si sono recati sul posto, e hanno subito notato il pavimento del pianerottolo sporco di sangue. Ad aprire loro la porta è stato lo stesso Giosuè Fogliani, che senza opporre resistenza avrebbe confessato il delitto: all’arrivo della Polizia la madre era già morta a causa delle coltellate, e il corpo giaceva insanguinato in corridoio.

Sul posto si recava subito la sezione scientifica della Polizia, per raccogliere prove per le indagini. Nell’ abitazione sono stati sequestrati un coltello e una bomboletta spray al peperoncino: il primo è molto probabilmente un’arma di tipo militare, a lama seghettata, non per uso domestico. Lo spray, secondo le ipotesi, potrebbe essere servito per stordire la donna prima dell’assalto a colpi di coltello. La dinamica dell’aggressione, e le tracce di sangue nell’appartamento, suggeriscono che Caterina Pappalardo possa essere stata inseguita per diverse stanze della casa, e accoltellata, date le macchie di sangue sparse per l’appartamento.

Giosuè Fogliani è stato immediatamente arrestato, portato in carcere a Gazzi e interrogato. A condurre le indagini è il capo della Mobile, Vittorio La Torre, la titolarità delle quali è del procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e del sostituto Massimo Trifirò. A loro toccherà stabilire il movente dell’omicidio, e ricostruire la vicenda dal punto di vista giudiziario.

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