MESSINA. Arriva in Italia nel 1988 e a Messina nel 2012. La sua moneta è il tempo e può aderirvi chiunque, con l’unico obbligo di pareggiare il conto. Si parla della Banca del Tempo, una realtà fondata sulla solidarietà, sulla reciprocità e sulla fiducia.

A Messina prende il nome di “Zancle Solidale” e conta circa 50 “correntisti” (termine usato per gli iscritti alla Banca del Tempo), prevalentemente donne e di un’età compresa fra i 22 e i 78 anni.

Ma di cosa si tratta? È un sistema nel quale le persone si scambiano reciprocamente attività, servizi e conoscenze utilizzando come unità di misura il tempo. “Chiunque può aderire – spiega la referente Marta Liotta -, poiché ognuno è potenzialmente in grado di offrire qualcosa”. All’interno dell’associazione si annulla qualsiasi differenza economica, politica, razziale, sociale: non esistono il ricco e il povero, né il bianco e il nero, tutti sono portatori di valori.

Gli scambi possono avvenire non solo bilateralmente, ma anche in modo circolare: svolgendo un servizio si acquista un credito che potrà essere riscattato da un corrispondente diverso dal correntista a cui si è svolta la precedente attività. Inoltre, il valore delle attività scambiate corrisponde unicamente alle ore impiegate per realizzarle, indipendentemente dal prezzo di mercato della prestazione: “Per esempio, un’ora impiegata a pulire le verdure vale come un’ora di lezione di musica”, continua la referente.

La banca, svolge, quindi, un ruolo da intermediario degli scambi, incrociando domanda e offerta nel modo più opportuno. Questo esercizio viene facilitato dall’utilizzo di “assegni” che ogni correntista strappa dal libretto di cui è stato fornito al momento dell’iscrizione.

Nel corso di questi sei anni, la BdT “Zancle Solidale” di Messina ha organizzato diversi eventi. Fra i più recenti, vi è il progetto “Cantiere del dono, del Baratto… e del riuso”, una serie di giornate dedicate al baratto e al riciclo creativo, in collaborazione con “Legambiente Messina”. Sempre nel 2016, ad Ottobre, si è tenuto un incontro con Armando Lunetta sul tema “La Banca del Tempo nella società che cambia”, mentre, a Maggio del 2017 è stato il turno  dei progetti “Costruiamo la prossimità: incontro con associazioni del territorio” e “Prenditempo”, una manifestazione pubblica per i non-correntisti per sperimentare la Banca del Tempo grazie a servizi e laboratori offerti dai soci della banca. Da alcuni mesi, invece, si sta portando avanti, in collaborazione con l’associazione “Lavoroperazione”, il progetto “Sharing economy: la Banca del Tempo tra risorsa comunitaria e strumenti di benessere”, rivolto agli studenti di alcune classi del liceo “Ainis”.

Le prime associazioni nascono nel Regno Unito, denominate “Local excahange trading system” (LETS), con lo scopo di far fronte alla crisi economica degli anni ottanta. L’idea, essendosi dimostrata originale come forma di economia alternativa, si diffonde in Francia – con la “Systèmes d’échange” (SEL) – in Spagna e Sud America (TROCA), nei Paesi Bassi, in Germania e nei Paesi scandinavi. In Italia, le prime associazioni sorgono nel 1988 in Emilia Romagna, ma con uno scopo ben diverso: costruire dei legami sociali e di conciliazione dei tempi di vita come questione di rilevanza sociale e politica.

Attualmente, è possibile incontrare la BdT di Messina allo sportello informativo al quinto piano del Palacultura (aperto il giovedì mattina dalle 10:30 alle 12:30), oppure presso la sede operativa di Piazza Casa Pia (per appuntamento, il mercoledì o il venerdì pomeriggio).

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