CASTELVETRANO. Nella tarda serata di ieri, un incendio, divampato probabilmente per cause accidentali, ha distrutto il campo di migranti allestito spontaneamente all’interno dell’ex ‘Calcestruzzi Selinunte’, nel territorio di Castelvetrano, al confine con quello di Campobello di Mazara. Un uomo di origini sub-sahariane è stato trovato morto dai Vigili del Fuoco, con il corpo carbonizzato: si tratta di un bracciante agricolo di circa 30 anni. Danneggiate anche due auto.

L’ex Calcestruzzi – riporta un’Ansa – è da tempo abbandonata e da anni viene occupata dai migranti che raggiungono Campobello di Mazara per la raccolta delle olive, adattandosi in tende di fortuna e alloggi di cartone, eternit e legno.
In molti sono riusciti a mettersi in salvo, uscendo in tempo prima che le fiamme avvolgessero l’intero campo e si sono riversati nelle strade, dove hanno trascorso la notte. Per spegnere le fiamme sono dovute intervenire diverse squadre. L’incendio ha  seriamente danneggiato inoltre alcuni magazzini limitrofi all’ex opificio, che da tempo erano abbandonati.

«Omar è un morto ammazzato dall’incuria e dallo sfruttamento», si legge in un post pubblicato su Facebook dagli attivisti di Portiamo l’acqua al ghetto, che da tempo sostengono i lavoratori migranti, chiedendo più acqua, la rimozione immediata dell’immondizia, condizioni eque di lavoro giusto e in generale migliori condizioni di vita

Per aiutare i lavoratori è stata indetta anche una raccolta fondi, a questo link, con lo scopo di raccogliere 5mila euro.

«Lanciamo una raccolta immediata di beni di prima necessità, sacchi a pelo, vestiti a Fontane D’oro a Campobello di Mazara. Chiediamo un sostegno economico per sostenere le spese di emergenza per chi ha perso tutto. Chiediamo l’impegno immediato della prefettura per permettere l’accesso alle case! Mai più ghetti- Vogliamo le case Mai più sfruttamento- Vogliamo un lavoro giusto», spiegano i promotori.

Ecco il testo della petizione:

La Campagna “Portiamo l’acqua al ghetto” nasce nell’aprile 2020, in piena pandemia, dai bisogni emersi dalle persone migranti che abitano in un importante insediamento informale sul territorio di Campobello di Mazara in Sicilia per lavorare alla raccolta delle olive da tavola o semplicemente per rifugiarsi.

Il primo obiettivo della Campagna è stato quello di rispondere ai bisogni immediati dei lavoratori migranti.  Concretamente, questo obiettivo si è tradotto nell’aver garantito l’acqua durante la stagione olivicola 2020, da fine Agosto a fine Dicembre, grazie all’impegno di decine e decine di solidali;

Il secondo obiettivo è stato e continua ad essere il sostegno ai processi di autorganizzazione e di autodeterminazione delle persone che vivono all’interno del  ghetto, alla presa di parola dei lavoratori e il loro processo di autorganizzazione;

Il terzo è stato la responsabilizzazione delle istituzioni nell’intraprendere misure e interventi a partire dai bisogni espressi dai lavoratori e dai piccoli produttori;

La Campagna “Portiamo l’acqua al ghetto” è uno strumento a servizio dei lavoratori migranti per rivendicare la trasformazione di un sistema che produce sfruttamento per i lavoratori e per i contadini.

PORTIAMO L’ACQUA AL GHETTO 2021

Obiettivi:

– Portare l’acqua nel mese di ottobre durante il momento più duro della raccolta delle olive;

– Sostenere la festa annuale di Magal: momento di condivisione e solidarietà di tutti i lavoratori;

– Sostenere le lotte e le rivendicazioni della Casa del Mutuo Soccorso dei lavoratori di Campobello di Mazara;

La Casa del mutuo soccorso nasce dalle assemblee 2020 al ghetto di Campobello di Mazara e si sviluppa in questi mesi con una formazione sindacale che punta all’acquisizione di strumenti necessari per una presa di parola a partire dai bisogni e dai diritti dei lavoratori.

Le rivendicazioni della Casa del Mutuo Soccorso 2021 sono:

– L’istituzione immediata dei registri per la residenza virtuale a Campobello di Mazara e Castelvetrano;

– Kit medici e bagni chimici;

– Punti di illuminazione pubblica nei pressi degli insediamenti informali;

–  Raccolta ordinaria dei rifiuti;

– Elenco di case disponibili per l’affitto ai braccianti durante la raccolta;

 

Qui invece i dati per la donazione diretta:

Fuorimercato
Iban: IT79D 0838633 910000000470387
Banca credito cooperativo di Binasco, filiale di Trezzano s/N
Causale: SOS BRACCIANTI DI CAMPOBELLO DI MAZARA

 

A intervenire sulla vicenda anche Arci Sicilia:

«L’incendio nel ghetto di Campobello di Mazara non è una sorpresa per chiunque abbia conosciuto le condizioni di vita dei lavoratori dell’agricoltura in quel contesto: l’estremo sfruttamento, la precarietà, la mancanza dei più basilari strumenti di sussistenza. Un lavoratore è morto e tantissimi si trovano adesso in una situazione drammatica, privati dalle fiamme dei già poverissimi mezzi di vita e sostentamento. Un’emergenza aperta che rende necessari interventi immediati da parte di tutti i livelli istituzionali, per sostenere le centinaia di persone ormai senza casa: il Comune, la Regione, la Protezione civile devono subito trovare delle soluzioni da offrire.
Nessuno, infatti, può definire l’incendio divampato un evento imprevedibile: da molti anni nel ghetto si vive in condizioni inaccettabili, sotto gli occhi di tutti.
Aderiamo quindi a tutte le iniziative portate avanti dalle associazioni che operano in quel territorio a favore dei residenti del ghetto ma chiediamo pure, a tutti i livelli istituzionali, un intervento immediato che assicuri condizioni di vita e lavoro accettabili ai lavoratori dell’agricoltura in Sicilia.
Senza intervenire immediatamente in modo strutturale la stagione agricola proseguirà in condizioni ancora peggiori, col rischio di nuove tragedie”.

Chiediamo un sostegno economico per sostenere le spese di emergenza per chi ha perso tutto».

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