MESSINA. Come è andato quest’estate il turismo a Messina e nel resto della Sicilia nell’anno più difficile del secolo? Relativamente male, come prevedibile, almeno in confronto con le altre stagioni, a causa delle restrizioni determinate dal Covid e dalla poca presenza di stranieri (gli arrivi all’aeroporto di Catania sono stati circa la metà degli anni anni scorsi, secondo l’amministratore delegato della Sac Nico Torrisi). 

A fornire un primo resoconto sulla bella stagione è il Dipartimento regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo*, che ha elaborato i numeri relativi ai mesi di giugno e luglio, sebbene siano ancora provvisori e in attesa di essere validati dall’Istat (quelli di agosto sono ancora in stand by).

 

 

Cosa raccontano i numeri? A giugno la provincia di Messina ha totalizzato 17227 arrivi e 37815 presenze, piazzandosi al secondo posto fra le province siciliane. Al primo posto si trova Palermo, con 23699 arrivi e 50576 presenze, mentre sul terzo gradino del podio c’è Trapani, con 16001 arrivi e 37695 presenze.

Cosa è cambiato rispetto agli altri anni? I numeri sono circa otto volte inferiori rispetto a giugno del 2018, quando, fra strutture alberghiere ed extralberghiere, si registravano oltre 136mila arrivi e 457mila presenze (una cifra 12 volte superiore a quella di quest’anno). Dati in linea con quelli di giugno del 2019, quando si raggiunsero 138mila arrivi e oltre 449mila presenze.

 

I dati di giugno 2019 e 2019

 

Più positivi i dati di luglio, con la provincia di Messina, trainata soprattutto dalle Eolie e da Taormina, che balza in testa alla classifica regionale superando Palermo. I dati parlano di 87mila arrivi e 252mila presenze, a fronte degli 80mila (e 222mila) del capoluogo siciliano, tallonato a stretto giro di posta da Trapani, che in proporzione fa registrare un piccolo boom.

Per fare un raffronto, basti pensare che nello stesso periodo del 2018 e del 2019 i turisti approdati nella provincia peloritana sono stati rispettivamente 156mila (con 615mila presenze) e 161mila (con 621mila presenze).

I dati di luglio 2018 e 2019

Per avere un quadro completo e tirare le somme sarà tuttavia necessario aspettare i numeri di Agosto, che in base ai primi resoconti ha fatto registrare il tutto esaurito in varie località dell’isola, mentre preoccupano le sorti di alberghi e strutture ricettive nei mesi di settembre e ottobre, con tantissimi posti di lavoro a rischio, anche in previsione del taglio dei voli per la Sicilia.

Più ottimistiche, invece, le stime che emergono dal rapporto dell’Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, secondo il quale la regione sarebbe una delle mete predilette dagli italiani in previsione delle vacanze natalizie.

 

 

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