MESSINA. L’istituto Bisazza è l’unica scuola superiore messinese tra le diciassette in Sicilia che attiveranno il “Liceo del Made in Italy”, il nuovo indirizzo di studi previsto dalla legge 206 del 27 dicembre 2023, secondo la quale il nuovo corso di studio sarà “orientato al recupero delle tradizioni, della valorizzazione dei mestieri e del sostegno ai giovani che operano o intendono impegnarsi, negli studi e professionalmente, nei settori e nelle attività che determinano il successo del made in Italy nel mondo, nonchè alla promozione del territorio e delle bellezze naturali e artistiche e del turismo”, con l’obiettivo di “sviluppare competenze nel campo della tutela e della promozione delle eccellenze italiane in diversi settori produttivi, attraverso lo studio approfondito del sistema industriale del nostro Paese, oltre che delle materie giuridiche, economiche, tecnologiche e delle lingue straniere”. 

La scuola superiore avrà quindi anche l’indirizzo “made in Italy” oltre a scientifico, scientifico con opzione scienze applicate, linguistico, scienze umane, scienze umane con opzione economico-sociale e musicale.

In cosa differisce l’indirizzo made in Italy da un liceo tradizionale? Non in molto: in Gazzetta Ufficiale, infatti, è stato pubblicato il piano di studi che prevede, per i primi due anni, 132 ore all’anno di lingua e letteratura italiana, 99 ciascuna per storia e geografia, diritto, economia politica, matematica e informatica e la prima lingua straniera, 66 per seconda lingua straniera, scienze naturali (Biologia, chimica, scienze della terra) e scienzer motorie e sportive, e 33 per storia dell’arte e religione.

In provincia, l’indirizzo di studi sarà attivato anche al liceo Vittorio Emanuele III di Patti, e all’istituto Leonardo Sciascia di Sant’Agata di Militello. Curiosità, l’indirizzo non sarà disponibile in nessuna scuola delle città di Palermo e Catania.

Oltre ai quattro messinesi, gli istituti che hanno aderito sono tre nell’Agrigentino, due nel Nisseno, tre nel Catanese, tre nel Messinese, due nel Siracusano, due nel Trapanese ed, infine, uno in provincia di Palermo ed uno a Ragusa. Dalla Regione Siciliana spiegano che “l’attivazione del nuovo liceo è subordinata alla sussistenza di requisiti quali il numero degli iscritti, la dotazione organica del personale docente e la disponibilità di locali idonei. In caso contrario, la decorrenza del nuovo percorso didattico sarà posticipata di un anno”.

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