Si è concluso con otto condanne il giudizio abbreviato dell’operazione “Gotha 6”, sulla catena di omicidi di mafia avvenuti tra il 1993 ed il 2012 nel barcellonese, nella zona tirrenica della provincia di Messina. Al centro del processo uno dei capitoli dell’inchiesta della Dda di Messina sulla famiglia mafiosa barcellonese. Le indagini dei carabinieri del Ros, coordinate dai sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia Vito Di Giorgio ed Angelo Cavallo, rappresentano un lungo pezzo di storie di mafia ed hanno fatto luce su 17 omicidi, tra questi anche un triplice delitto, ed un tentato omicidio, risalendo a mandanti ed esecutori di oltre un ventennio di fatti di sangue. A parlare degli omicidi furono i collaboratori di giustizia. 

Il gup Monia De Francesco ha condannato alla pena di 30 anni ciascuno i boss Tindaro Calabrese e Carmelo Salvatore Trifirò, mentre 12 anni sono stati inflitti a Salvatore Chiofalo che doveva rispondere di tentato omicidio. Condannati anche cinque collaboratori di giustizia, per tutti il giudice ha riconosciuto la continuazione con altre sentenze ed ha concesso l’attenuante per la collaborazione. Il gup ha condannato a 30 anni Carmelo D’Amico, mentre 20 anni sono stati inflitti a Francesco D’Amico, 18 anni e 4 mesi a Santo Gullo, 17 anni e 8 mesi a Franco Munafò infine condannato a 20 anni Nunziato Siracusa. Il gup De Francesco ha anche disposto il risarcimento alle parti civili. 

La galleria di omicidi comincia il 24 luglio 1993 con il triplice omicidio di tre giovani Sergio Raimondi, Giuseppe Martino e Giuseppe Geraci e si conclude con l’omicidio di Giovanni Isgrò ucciso a dicembre 2012. 

Nella difesa sono stati impegnati gli avvocati Tino Celi, Antonietta Pugliese, Anna Retto, Valentino Gullino, Adriana Fiormonti, Angelo Bonfiglio. Parte civile l’avvocato Melita Cafarelli.

 

 

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