PALERMO. La Procura di Palermo e la Procura di Termini Imerese stanno indagando, dopo la segnalazione dei carabinieri del Nas, su decine di presunti ‘furbetti’ del vaccino anti Covid. Sotto la lente di ingrandimento dei carabinieri sono finiti i centri di vaccinazione di Corleone, Petralia Sottana, il Giglio di Cefalù, Villa delle Ginestre, Policlinico, Fiera del Mediterraneo e Civico di Palermo.

Tra i casi sospetti segnalati, oltre a quello del sindaco di Corleone (che oggi si è dimesso) e della giunta, diversi amministratori locali, un ex magistrato, un alto prelato ed esponenti delle forze dell’ordine a cui il vaccino sarebbe stato somministrato prima che rientrassero tra le categorie autorizzate. I carabinieri, che hanno presentato già informative alle due Procure, proseguono i controlli e le analisi degli elenchi dei vaccinati.

Nel frattempo si è dimesso Il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi, travolto dalle polemiche dopo che il Nas dei carabinieri ha presentato una informativa alla procura di Termini Imerese sul fatto che sindaco e giunta si erano fatti vaccinare contro il covid19 .

Anche gli assessori si sono dimessi come scrive Nicolosi nella lettera al presidente della Regione, all’assessore agli Enti locali e al presidente di Anci Sicilia. Il sindaco ha confermato che ha ricevuto la prima dose di vaccino l’8 gennaio e la dose di richiamo il 31 gennaio. “Ho fatto il vaccino in modo consapevole, non tanto per tutelare la salute, quanto perché preoccupato, se infettato, di dovere trascurare per un tempo non breve l’attività amministrativa, in un momento in cui i molteplici impegni, derivanti anche dalla diffusione del virus, oltre che da tutte le altre attività che si stanno portando avanti – ha detto il sindaco – Le attività imponevano una presenza costante sul campo, cosa che ha consentito non solo di fronteggiare con prontezza l’emergenza, ma nel contempo di ottenere cospicui finanziamenti per risolvere annose questioni legate alle infrastrutture, al decoro urbano, agli impianti sportivi, alla illuminazione pubblica e tanto altro di cui si è dato conto al Consiglio comunale e alla città”. (ANSA).

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