MESSINA. Via il polo tecnologico “I-hub” lanciato in pompa magna poco prime delle amministrative del 2022, avanti con il progetto “Dalla memoria al futuro: terrazza panoramica e percorsi di rinascita urbana”, relativo all’area degli ex Mercati Generali, Mercato ittico, Casa del Portuale ed ex Silos, da realizzare con i fondi PON Plus 21-27 con 25 milioni di euro, mentre l’I-Hub, secondo la proponente dell’epoca, l’assessora e vicesindaca Carlotta Previti, era stato dichiarato ammissibile ed aveva superato la Fase 1 “per un importo complessivo di oltre 65 milioni di euro che si aggiungono agli altri 71 milioni di euro già ammessi a finanziamento con altri fondi in partenariato con l’Università di Messina”.
Un’inversione di marcia da parte dell’amministrazione comunale non inattesa, dati i ritardi sul progetto del parco tecnologico sul quale a un certo punto pareva calata una coltre di mistero: qualche settimana fa, dopo mesi di ripensamenti, si è deciso per lo stralcio del plesso di ricerca e innovazione dall’area fronte mare in cui sono stati già demoliti ex Magazzini generali e mercato ittico, a breve lo saranno anche i Silos granai e la casa del portuale, e lo spostamento in un’area di via Santa Cecilia Bassa frutto dell’accordo tra comune di Messina e Ferrovie dello stato (zona che fino all’ultimo se l’è giocata con l’area recentemente sbaraccata di rione Taormina).
La giunta ha approvato alla fine della scorsa settimana il documento d’indirizzo alla programmazione del progetto, che segue il documento di fattibilità delle alternative progettuali di inizio mese: il progetto di massima prevede, ad oggi, un giardino pensile di 7 metri di altezza con ascensori panoramici, e estese aree a verde, per liberare l’affaccio a mare praticamente dal parcheggio cavallotti. Inserito in un contesto più ampio, il nuovo parco urbano sarebbe il punto d’arrivo dell’operazione di pedonalizzazione e ciclabilità del viale San Martino.