MESSINA. «Quando sei l’unico a combattere un sistema potente come la malasanità, rappresentata al vertice da asini volanti servizievoli al potere prostituito, rischi di fare una brutta fine perché gli interessi in gioco sono enormi e trasversali». A scriverlo, su Facebook, è il sindaco di Messina Cateno De Luca, che si scaglia ancora una volta contro la gestione dell’emergenza da parte dell’Asp e di Paolo La Paglia, accusando tutto “l’arco istituzionale” di averlo lasciato solo e di aver coperto il direttore generale dell’Azienda provinciale “con i silenzi, gli ammiccamenti o le blindature”.

Ed è anche quanto ha poi ribadito nel corso della sua diretta, trasmessa poche ore dopo il post su Facebook, nel corso della quale è entrato in una via nei pressi del viale Giostra (discesa Cuore di Gesù) per mostrare la condizione delle baracche presenti sul luogo: «Vi immaginate il lockdown qui?». Il primo cittadino ha deciso di effettuare un sopralluogo in zona dopo il messaggio di un cittadino che chiedeva una sanificazione dell’intera via a seguito della positività di una famiglia, residente in altra abitazione (eseguita sabato 26 dicembre). De Luca chiede una campagna di screening per tutta la zona, che è già stato disposto dall’Asp.

Nel mirino del sindaco, oltre ai deputati regionali e nazionali, e al “solito” La Paglia, finisce anche il Consiglio comunale, o almeno parte di esso, che “si straccia le vesti per la nostra fuoriuscita dalla fondazione TaoArte ma non si esprime tra lo scontro del sindaco con l’Asp”. «Che ci fosse stato un solo consigliere comunale a difendere la città di Messina dal sopruso, che ha il sapore di mafiosità (per i metodi utilizzati), che sta subendo per la gestione del bene più importante come la salute dei cittadini», sbotta De Luca.

Affermazioni che non sono andate giù al consigliere Libero Gioveni, che ha replicato immediatamente con una nota:

«L’uscita di stamane del sindaco De Luca secondo cui in Consiglio Comunale ci saremmo praticamente girati i pollici sulla gestione dell’emergenza Covid da parte de ll’ASP nella nostra città, oltre ad essere assolutamente fuori luogo ed inopportuna, è di una falsità inaudita», scrive l’esponente di Fratelli d’Italia. «So bene – prosegue – che spetti più al Presidente del Consiglio Cardile difendere l’operato dell’Aula e, conoscendolo, sono certo che lo farà, ma di fronte a certe strumentalizzazioni non posso di certo chiudere bocca, se non altro perché personalmente (e non solo io) ritengo di aver dato in più occasioni il mio modesto contributo sulla questione, limitatamente ai poteri che la legge ci attribuisce. Mi dispiace leggere di queste dichiarazioni fuorvianti del primo cittadino, forse nervoso per altre questioni – continua Gioveni – in un momento in cui tutte le istituzioni dovrebbero essere unite a combattere questo “male invisibile”! Nessuno credo possa contestare le sue lotte con toni accesi per migliorare o attenuare i disagi di una mala gestìo dell’emergenza che la stessa Regione Siciliana ha poi riconosciuto e ammesso tanto da nominare un nuovo Commissario nella per sona della dott.ssa Furnari – evidenzia il consigliere – ma è opportuno ricordare al sindaco che la massima autorità locale in materia di sanità è proprio lui e solo lui, non certamente il Consiglio Comunale che, ad ogni buon conto, non solo ha vigilato e sta continuato a vigilare, ma ha anche, nelle competenti Commissioni consiliari, incontrato i vertici dell’ASP (iniziando proprio dal dott. Crisicelli), scagliandosi peraltro anche in maniera decisa proprio per gli evidenti disservizi e disagi a cui sono stati sottoposti i cittadini (ritardi sugli esiti dei tamponi, sul ritiro dei rifiuti speciali, sulla prolungata quarantena anche dei soggetti negativi, sulla gestione dell’emergenza nelle scuole ecc.). E a proposito di scuole: non era stato proprio il sindaco a chiuderle facendo riferimento nelle sue ordinanze alle note dell’ASP senza consultare minimamente il Consiglio Comunale, vantandosene e considerandole quasi “vangelo” quando alcuni avvocati avevano fatto persino ricorso? E ancora: perché il sindaco De Luca non si è presentato in Aula venerdì 18 dicembre quando, proprio insieme ai vertici ASP, era stato invitato da ben due Commissioni consiliari per affrontare sinergicamente l’emergenza, preferendo invece al confronto una delle sue tante dirette fb? E inoltre – insiste l’esponente di FdI – come fa a dire il primo cittadino che dal Consiglio Comunale (e aggiungo io anche dalle Municipalità) non vi sia stato interesse quando sia il sottoscritto chiedendo più volte maggiori controlli sul territorio utilizzando anche i 46 nuovi assunti vigili urbani o altri, come per esempio il collega Alessandro Cacciotto, avevano chiesto per esempio dei “drive in” itineranti nei vari quartieri?? Non erano contributi per la causa questi?? E allora – conclude Gioveni – mi auguro che il sindaco, il cui operato sto apprezzando in molti altri settori, la smetta una volta per tutte di utilizzare il Consiglio Comunale come “capro espiatorio” spostando deliberatamente l’attenzione su altro anziché affrontare emergenze di tale potata con modi, toni, metodi e st umenti idonei che si addicono meglio alla massima autorità sanitaria della città».

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