MESSINA. Il comune di Messina dovrà risarcire 213. 872 euro alla Regione Siciliana per fondi relativi alle regionali di novembre 2017, per un errore nei conteggi dei rendiconti in cui sono incappati, in successione, sia Palazzo Zanca che la Prefettura, che avrebbe dovuto disporre del pagamento

Cosa è successo? E’ successo che per agevolare l’espletamento delle consultazioni elettorali e per garantire il tempestivo e regolare pagamento di tutte le spese elettorali, i comuni sono tenuti ad anticipare le somme occorrenti, e poi, trasmesso il rendiconto, la Regione rimborsa gli enti. A Messina, il rendiconto è stato approvato a fine febbraio del 2018, quasi quattro mesi dopo la consultazione, e ammontava a 467mila euro. Senonchè, la Prefettura di Messina ha disposto il pagamento di un primo acconto di 256.080 euro, e di un secondo acconto di 351.951 euro, per un totale di 608.032 euro.

A palazzo del governo si accorgono dell’errore un anno dopo, ad inizio febbraio 2019, e comunicano che anche nei conteggi del Comune c’è un errore: “è stato decretato di ammettere al rimborso la somma di 394.159 (e non 467mila euro come rendicontato da Palazzo Zanca, ndr )per le spese sostenute”, e che  relativamente al “…saldo da corrispondere, per mero errore materiale, è stato inoltrato ordinativo di pagamento di € 351.951 euro anziché di € 138.079 euro” (€ 394.159 euro meno l’importo del primo acconto 256.080 euro)”. Per questo, il comune di Messina deve restituire 213.872 euro.

 

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