MESSINA. “Messina è il fiore all’occhiello della Regione”. Così il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che questa mattina ha chiuso i lavori dell’iniziativa “65% e oltre. Gestione dei rifiuti in Sicilia: le sfide regionali, il modello Messina e gli obiettivi futuri”, in corso ieri e oggi a Palazzo Zanca. 

Ad intervenire prima di Schifani per spiegare quanto e come è stato fatto, fra gli altri, sono stati il sindaco Federico Basile, con un preambolo sulla Tari e sulla diminuzione del costo della tassa sui rifiuti (“che sarebbe ancora più bassa se ci fossero gli impianti”), Giuseppe Lombardo, nel 2018 presidente della Messina Servizi, Danilo Lo Giudice della Srr Messina Area Metropolitana, Mariagrazia Interdonato, attuale presidente della Messina Servizi, Michele Trimboli, direttore generale Messina Servizi. Ad intervallare gli interventi anche dei video realizzati con l’obiettivo di mostrare quanto fatto a Messina in merito alla gestione dei rifiuti, con messaggi di sensibilizzazione e racconti di dipendenti.

Fra gli oratori anche Cateno De Luca: “Siamo soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto”, esordisce, ripercorrendo le varie tappe in tema di rifiuti, trasporto pubblico e risanamento: “Messina era la città della munnizza e delle baracche”. Poi il discorso tocca la gestione regionale, i termovalorizzatori e i dati nel resto della Sicilia (con Catania e Palermo nello specifico) a confronto con le altre realtà: “Ognuno nel proprio ruolo deve fare il proprio dovere”… come il suo successore Federico Basile: “È la parte migliore di me, e lo sta dimostrando”.

Dopo il leader di Sud chiama Nord tocca a Schifani, che parla della sfida dei termovalorizzatori (“Intendo realizzarli, e li faremo”), dell’adozione di un piano rifiuti in regione, a novembre, e dell’abbattimento dei costi. “Palermo è ferma al 13% e deve svegliarsi. Lagalla sta facendo un buon lavoro, ma è anche un problema di mentalità e di comunicazione”.

Infine, prima dell’incontro in Prefettura con i sindaci del territorio, l’appello alle altre città, chiamate a seguire l’esempio di Messina.

 

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