MESSINA. Un esposto al Prefetto, da parte di 55 cittadini e 3 movimenti e associazioni (+Europa, Italia Nostra, messinAccomuna), “affinchè vengano verificate le eventuali reiterate violazioni delle norme sul divieto di assembramento e sulle restrizioni alla mobilità da parte del Sindaco di Messina, Cateno De Luca”.
E’ arrivato oggi sulla scrivania del prefetto Maria Carmela Librizzi (e per conoscenza al Governo nazionale, al Governo regionale e alla Procura della Repubblica di Messina), una documento che stigmatizza alcuni episodi che hanno visto protagonista il sindaco Cateno De Luca, e chiede di accertare se ci siano state violazioni.
L’esposto riporta alcuni episodi sui quali i 55 chiede si indaghi: dal primo “blocco” dello Stretto (che un blocco non era) del 24 marzo, che ha fatto fare a De Luca un enorme balzo nella notorietà fuori da confini cittadini e anche regionali, all’episodio del 6 aprile, con una visita in una famiglia con una persona malata, quindi immunodepressa, per la consegna di un uovo di pasqua, fino ad arrivare agli stessi episodi del 10 aprile, e alla “escalation” dell’11, sabato scorso, al rione Taormina, con tanto di video, foto e polemiche, per arrivare ad una messa estemporanea sul tetto del Don Orione, “vietata dalle attuali normative”, scrivono.
Vergognoso. Semplicemente vergognoso. Chi sono questi scienziati.
Si commentano da sé… Sciacalli vergognosi. Fate pure, anche riusciste a far saltare il sindaco, nessuno dei vostri padroni potrà riprendersi Messina ed i messinesi.
Basta fare ina contro denuncia per chiedere di valutare l’eventuale inixiativa strumentale volta al favorire il transito violatorio dei DPCM e con i contedtuali cadi di positività indicati d Sindaco. E, per i quali fatti, può sussistere il caso di concorso in epidemia colposa tentando di bloccare, con la denuncia, le iniziative amministrative locali.
Non ho capito bene cosa intende dire.