MESSINA. Entrerà in vigore all’alba di sabato 25 aprile, nell’anniversario della Liberazione, l’ordinanza sindacale numero 123 con la quale verranno revocate le limitazioni introdotte in queste settimane, con una sfilza di provvedimenti, dal sindaco Cateno De Luca, che dopo le polemiche feroci che hanno segnato la quarantena messinese si adeguerà al Decreto nazionale e alle norme regionali (in precedenza parecchio contestate dallo stesso primo cittadino).

Il documento, che rende inefficaci le disposizioni previste da tre ordinanze precedenti (la n. 114 del 13 aprile 2020, la n. 120 del 14 aprile 2020 e la n. 77 del 24 marzo 2020), mette quindi fine, almeno per ora, alla caotica, confusionaria e spesso immotivata battaglia normativa che ha avuto inizio l’11 marzo (giorno del primo Dpcm nazionale). Da allora, nell’arco di appena 40 giorni, è successo praticamente di tutto: orari di apertura modificati dall’oggi al domani, improvvisi dietrofront, ordinanze revocate in tempi record, scontri istituzionali al fulmicotone, denunce per vilipendio e soprattutto tantissima confusione. Che rischia di proseguire anche in questi giorni, a causa della decisione di spostare al 25 l’entrata in vigore delle nuove misure.

Quasi impossibile mettere ordine ai cambiamenti introdotti, modificati e revocati in questo lasso di tempo per contenere il virus. A tenere banco, fra le varie questioni, sono state soprattutto la querelle sui giorni festivi, gli orari di apertura dei supermercati (aperti prima fino alle 18 e poi fino alle 20, “per evitare assembramenti dovuti all’orario ridotto”), le consegne a domicilio, l’attività motoria, l’attraversamento dello Stretto e i negozi a cui è consentito alzare le saracinesche (con il caso emblematico delle profumerie). Un pasticcio burocratico, dovuto alle incongruenze fra i provvedimenti comunali, regionali e statali, che ha mandato letteralmente in tilt cittadini ed esercenti.

Cosa cambierà dalla mezzanotte del 25? Come previsto dalle disposizione nazionali e regionali, sarà previsto curare l’orto (ma solo nei giorni feriali), passeggiare nei pressi della propria abitazione (ma non correre, secondo De Luca) ed effettuare le consegne a domicilio nei giorni festivi (in realtà è permesso già da giorni su tutto il territorio regionale). Cambiano per l’ennesima volta anche gli orari di apertura, che si adegueranno definitivamente alle disposizione in vigore in tutto il resto d’Italia.

Di seguito l’ordinanza:

 

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