PALERMO. Trentanove casi positivi su 4mila tamponi effettuati, circa l’uno per cento del totale. Sono i dati diffusi dall’assessore regionale Ruggero Razza in merito ai test effettuati sui cittadini rientrati in Sicilia nel corso della pandemia. Una percentuale bassa, ma comunque di gran lunga superiore a quella degli “autoctoni” contagiati dal covid-19: 2302 su circa 5 milioni di siciliani (attualmente i positivi risultano essere 1967).

Complessivamente sono 18mila i cittadini tornati nell’isola dal 14 marzo ad oggi: fra questi, circa due terzi del totale non sono stati ancora sottoposti a tampone e non possono quindi porre fine all’isolamento a cui si sono sottoposti in mancanza di un attestato di negatività.  «Da qui a dopo Pasqua riusciremo ad assicurare il test a tutti», ha spiegato Razza, che ha disposto una rete di dieci laboratori (in grado di esaminare 1200 campioni al giorno) dedicati esclusivamente ai tamponi “post-quarantena”. In tutto, dall’inizio dell’emergenza, i test effettuati in regione ammontano a 31156 (di cui 2414 nella sola giornata di ieri).

 

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