MESSINA. Potrebbe arrivare all’inizio del 2022 il progetto di recupero dell’ex ospedale regina Margherita, struttura in stile neoclassico risalente agli anni trenta, attualmente abbandonata e semidistrutta dopo essere stata ospedale fino al 1999 e poi deposito per i mezzi dei Vigili del fuoco e adesso triste avamposto dell’Asp dalle funzioni sparutissime.

A riqualificare la struttura sarà l’Atelier(s) Alfonso Femia, vincitore della procedura di gara, capogruppo con Acale, Acale studio Associato, TFE ingegneria, Engineering Group, Archeolab, Moduloquattro architetti associati (unici messinesi), Michelangelo Pugliese architetto, Rosaria Toma architetto e Marija Golubovic ingegnere. Il raggruppamento temporaneo di imprese si occuperà della progettazione dei primi tre padiglioni da diecimila metri quadrati di superficie, che ospiteranno museo archeologico, museo del terremoto (entrambi esattamente di fronte al museo regionale), e sede della Soprintendenza: interventi da poco meno di 22 milioni. La progettazione invece costerà circa un milione, ribasso del 50,11% offerto dal raggruppamento sulla base d’asta di un milione e 900mila euro. La gara è stata vinta sulla base di un curriculum, di una relazione metodologia e sul possesso di alcuni requisiti tecnici ed economici che il raggruppamento doveva possedere.

Gli edifici dell’ex ospedale verranno recuperati con interventi di restauro conservativo, manutenzione straordinaria, consolidamento e ristrutturazione interna, col recupero delle facciate di pregio e nel rispetto delle caratteristiche stilistiche originarie. L’impianto novecentesco presenta uno schema distributivo a padiglioni, con ampliamenti delle strutture che sono proseguiti per tutto il secolo scorso al ritmo delle crescenti esigenze di spazio.

“La Cittadella della Cultura diventerà un magnete di attrazione, un nuovo punto di riferimento per Messina. Costituirà un ulteriore elemento di seduzione per il turismo culturale: il passato remoto, nel museo archeologico, ricco di narrazioni in cui alla storia si mescola la mitologia, interagirà con un altro essenziale elemento fondativo del territorio, la memoria del terremoto del 1908”, dichiara Alfonso Femia dell’omonimo studio di progettazione. “Con questa scelta la Regione Sicilia va oltre la logica della valorizzazione patrimoniale, costruendo un’occasione culturale significativa in scala europea”.

 

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