MESSINA. «Il regolamento predisposto dall’amministrazione De Luca (frutto di uno sciatto copia-incolla) è nullo perché fondato su una norma abrogata da più di due anni. Lo avevamo detto, ma l’amministrazione è stata sorda. La Commissione ci ha messo una pezza. Adesso attendiamo di essere convocati». Parole dei membri della “Rete per il partenariato sociale” in merito al regolamento sul Baratto Amministrativo, (ri)discusso ieri in Aula dopo la bocciatura da parte del civico consesso di qualche mese fa.

«Lunedì 9 settembre – scrivono in una nota – l’esame e la votazione sulla delibera n. 306 del 26.08.2019 avente ad oggetto il regolamento sul Baratto Amministrativo sono stati sospesi alla luce della palese nullità del provvedimento proposto dalla Giunta De Luca, essendo basato su una norma inesistente, ossia l’art. 24 del DL 133/2014 che, posto a fondamento della proposta di regolamento, è stato abrogato più di due anni fa dal D.Lsg. N. 56/2017. In verità – proseguono – il Consiglio aveva già discusso su una proposta di Regolamento sul Baratto Amministrativo nulla! Nel mese di Maggio c.a., la proposta era stata persino discussa in aula senza che nessuno dei Consiglieri si accorgesse che la norma sulla quale si basava l’intera discussione era stata abrogata da due anni e segnalasse conseguentemente la grave nullità. In tale occasione, infatti, la mancata approvazione era dipesa da altre motivazioni».

«Tale situazione – proseguono – era stata denunciata dalla “Rete per la Promozione del Partenariato Sociale” – formata da molte associazioni sociali e sindacali e rappresentanti di parti sociali e professionali interessati all’argomento – che il 27 luglio 2019 ha presentato al Consiglio Comunale e alla Giunta una proposta di regolamento corredata da una richiesta di audizione ai sensi e per gli effetti dell’art. 26 dello Statuto Comunale, firmata da tre associazioni iscritte all’albo comunale e successivamente corredata dalla firma di 511 messinesi. I cittadini hanno accolto favorevolmente la proposta in merito all’introduzione nel Comune di Messina dell’istituto dei “contratti di partenariato sociale”, come previsti dall’art. 190 del “Codice degli appalti”, e hanno supportato la Rete con le proprie firme. Le istituzioni locali erano state rese partecipi dell’iniziativa in occasione della tavola rotonda organizzata venerdì 12 luglio durante la quale era stato sottolineato che a norma oggi vigente ha come unico esplicito scopo di favorire il “recupero della partecipazione sociale dei cittadini alla [vita della] comunità” e prevede che i cittadini (in forma singola o associata) presentino progetti per la manutenzione, la cura, la valorizzazione (anche culturale) di parti specifiche di città. La legge dunque, prevede incentivi fiscali a sostegno della progettualità attiva di cittadini singoli o associati, non l’assegnazione a lavoro predeterminati dal Comune»

«A fronte dell’impegno speso per la comunità messinese – scrivono ancora – siamo lieti che i consiglieri abbiano usato le informazioni da noi fornite per bloccare la proposta di delibera nulla ma non possiamo che esprimere perplessità sulla chiusura dimostrata delle istituzioni rispetto alla nostra iniziativa che è stata incardinata secondo le norme dello Statuto Comunale che – si ricorda – è l’atto fondamentale del Comune e quindi obbliga i destinatari a coinvolgere i proponenti in merito alle proposte che abbiano ad oggetto la materia del Baratto Amministrativo entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta di audizione. A oltre un mese dal deposito della proposta, in data 05 Settembre 2019, la Rete per il Partenariato Sociale ha ricevuto soltanto una comunicazione con la quale il Presidente del Consiglio Comunale, pur prendendo atto della richiesta di audizione, non ci convocava al richiesto confronto ma si limitava a segnalare la prossima votazione sul regolamento nullo proposto dalla Giunta, senza formulare invito a partecipare ai lavori».

«A nome dei cittadini che hanno sottoscritto la proposta – concludono – esprimiamo la nostra più vibrata protesta per la palese violazione delle norme statutarie (verso cui annunciamo azione in ogni competente sede) e chiediamo, nuovamente, di essere invitati a discutere con il Civico Consesso per potere costruttivamente esporre le nostre proposte, formulate da cittadini e associazioni con lo scopo di attuare gli strumenti del “partenariato sociale” in armonia con lo spirito e la lettera delle vigenti disposizioni normative. Altrimenti saremo costretti a prendere atto della chiusura e della sordità delle istituzioni cittadine rispetto alle iniziative dei messinesi stessi, ossia di quelle persone che li hanno votati per svolgere il ruolo di rappresentanti degli interessi pubblici».

 

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