MESSINA. E’ la prima flotta completa in Italia, per impatto sul numero totale di autobus in servizio, sono in circolazione da più o meno un mese per “rodarli, e saranno utilizzati in sostituzione (ma anche in maniera complementare) agli attuali bus a gasolio. I sedici bus elettrici, acquistati con gara d’appalto un anno fa, sono finalmente tutti in strada, con trenta autisti in più che arriveranno a giorni, presentati a piazza Duomo (con tanto di benedizione…) con i vertici della Byd, il colosso cinese leader mondiale del settore che li ha costruiti e forniti ad Atm. Come saranno utilizzati?

“Intanto in sostituzione di bus a gasolio in linee che non presentano forti criticità come eccessive pendenze che comporterebbero una riduzione dell’autonomia”, spiega il presidente di Atm Pippo Campagna“. Pensiamo, per esempio, di continuare il periodo di “rodaggio”  utilizzandoli in linee notturne dal lunedi al venerdi . Poi, dopo ci saranno linee specifiche“. Un anno fa, la scorsa amministrazione, all’acquisto dei bus, aveva previsto l’utilizzo in una linea “complementare” a quella del tram, nelle strade a monte dell’attuale linea tramviaria (quindi via Garibaldi e via Cesare Battisti). “E’ un’ipotesi da valutare insieme alle altre ipotesi in sede di pianificazione generale: intorno al 10 giugno verranno i progettisti del piano generale del traffico urbano e con loro studieremo. Non è da scartare in partenza, ma va valutata nel complesso”, spiega il vicesindaco e assessore ai Trasporti Salvatore Mondello.

Che tipo di bus saranno quelli elettrici in giro per la città? I modelli K7, sono prodotti nelle fabbriche cinesi della Byd, sono lunghi 8,70 metri e sono stati acquistati con gara d’appalto del 2018, con fondi Pon Metro: percorrono 200 km con una singola ricarica elettrica, e riescono ad affrontare salite superiori ai 15 gradi. I posti a sedere sono 53 (23 a sedere e un posto per carrozzella).

“Si tratta – ha spiegato Pippo Campagna – di mezzi ecologici che non emettono nessun gas inquinante, molto silenziosi, di grandi dimensioni e dotati di accumulatori innovativi al Litio-Ferro-Fosfato. Questi bus si avviano a sostituire, progressivamente, i bus convenzionali con motorizzazione diesel o a metano. Una volta a regime, permetteranno all’azienda una considerevole riduzione dei costi di gestione, anche perché ATM continuerà a sfruttare le infrastrutture elettriche già in funzione per il tram“. Dello stesso parere Salvatore Mondello, che ha sottolineato: “Per Messina la mobilità è un tema centrale: spostarsi in città significa collegare villaggi, quartieri, case, uffici, scuole e servizi; significa consumo del tempo e dello spazio. Una mobilità che funziona in modo sostenibile è la condizione per una città che si sviluppa e cresce. Migliorare la mobilità significa, pertanto, anche tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini, salvaguardare lo spazio pubblico, accrescere la vivibilità della città, garantire l’equità. Si devono pianificare le strategie per restituire la vivibilità urbana ai messinesi, e in quest’ottica è essenziale una diffusione sempre più capillare degli autobus urbani a zero emissioni, allineandoci alle fasi di una ‘transizione’ che,  almeno a quanto dicono le proiezioni degli esperti, confortate dai primi timidi trend di mercato, durerà una decina d’anni. Nel 2030, afferma l’UITP (Unione Internazionale del Trasporto Pubblico), gli autobus elettrici rappresenteranno la metà del mercato degli autobus urbani in Europa”.

 

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