MESSINA. La Corte d’Appello rigetta la richiesta di sospensiva presentata dalla Regione contro la sentenza di primo grado che assegna all’Atm 10 milioni di euro per chilometraggio mai riconosciuti dall’assessorato regionale ai Trasporti, e MessinAccomuna torna alla carica, sparando ad alzo zero contro la decisione di liquidare l’azienda trasporti.

L’amministrazione non ha predisposto un piano di liquidazione approvabile e ha tentato di eludere forme, pareri e competenze di legge – scrivono dal laboratorio di partecipazione politica – Il Consiglio ha respinto la proposta. E il sindaco, anziché riformulare una delibera legittima, coi pareri dovuti, decide di tentare l’avvio inedito della liquidazione coatta amministrativa, senza il preventivo accertamento in sede terza (il Tribunale?) della sussistenza dei requisiti oggettivi. Sul “contratto di servizio” è stata ripresentata in tre giorni una delibera; sul “piano di liquidazione” no. Un conclave notturno e una lettera temeraria inviata alla Regione ; poi il fumo negli occhi del “cambio di passo”, distraendo città e Consiglieri, e su Atm vuoto atmosferico e “silenzio stampa”. Finché, in vista della ormai prossima conclusione dell’ultima farsa, il Sindaco urla che non sono stati pagati gli stipendi perché il Consiglio ha respinto il “piano”, i creditori Atm si sono sentiti “abbandonati dal socio unico” e la banca ha chiuso i rubinetti”.

Poi l’affondo: “Aveva promesso 9 milioni di rimborso sul mutuo pagato da Atm, ma non ha scucito un centesimo. Invece si ritrova in tasca, grazie a chi l’ha preceduta, oltre 11 milioni dovuti dalla Regione. La Corte d’Appello ha negato la sospensiva chiesta da Palermo. Vuol dire che quel denaro è moneta sonante. (I giudici di secondo grado non sono ancora entrati nel merito, ndr) E le smonta il gioco. L’azienda ha risorse da far valere ed è sconcertante l’insofferenza con cui la sua amministrazione tratta importanti crediti. È contrario ai doveri di tutela dei diritti dei creditori”, conclude la nota.

MessinAccomuna, poi, in un lunghissimo documento dice la sua sulle procedure di liquidazione, ribattendo colpo a colpo quanto scritto dai commissari. Qui il documento integrale.

 

 

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