MESSINA.  Due ricorsi potrebbero cambiare il volto delle amministrative messinesi di giugno: presso il Tar di Catania, ed il tribunale civile di Messina, sono stati depositati due atti contro Gaetano Sciacca, consigliere comunale e candidato a sindaco per il Movimento 5 stelle, per accertarne l’ineleggibilità: Sciacca, in quanto a capo della Direzione Territoriale del Lavoro (un ufficio regionale), è un dirigente della Regione Siciliana. E’ su questo ruolo che fanno leva i ricorsi.

A presentare i ricorsi sono stati Daniele Travisano e Lia Cannata, che alle amministrative di giugno erano in lista con Diventerà Bellissima, che sosteneva la corsa a sindaco di Dino Bramanti. La lista non ha raggiunto la soglia del 5% per circa trecento voti, nonostante l’ottima affermazione personale di Travisano, che di voti ne ha presi 907.

Il ricorso, presentato dal legale Alberto Pappalardo vuole accertare ineleggibilità ed incandidabilità di Sciacca che comporterebbe un ricalcolo della composizione dei seggi. Secondo i ricorrenti, l’incandidabilità “eliminerebbe” tutta la lista del Movimento 5 stelle, si abbasserebbe il quorum e si ridisegnerebbe la geografia del consiglio comunale, con i sette seggi oggi in mano ai pentastellati che andrebbero a Diventerà Bellissima ( tre): tre anche per Insieme per Me, uno in più Ora Messina e Forza Italia e uno in meno il Pd.

In campagna elettorale, Sciacca aveva escluso la possibilità di una sua incandidabilità, citando due pareri legali richiesti prima di accettare di correre a sindaco col Movimento 5 stelle che gli avrebbero dato il “via libera”, non avendo i suoi legali incontrato motivi ostativi

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