MESSINA. Uno studente fuorisede che affitta un posto letto a Messina oggi paga in media 274 euro al mese, il 30% in più rispetto al 2021. È quanto emerso dall’indagine di Immobiliare.it Insights, la proptech company del gruppo Immobiliare.it specializzata in analisi di mercato e data intelligence, che ha confrontato l’andamento dal 2021 della richiesta media per una stanza nelle principali città universitarie italiane con quello dei canoni medi relativi alle diverse tipologie di appartamento (monolocale, bilocale e trilocale). Messina segue un trend nazionale che colpisce soprattutto le città con grandi atenei come Bologna che ha registrato un incremento del 73% rispetto a quattro anni fa. A seguire con il maggior aumento dei prezzi Trento e Padova, che registrano un + 73% e + 61% con una media di prezzi per posto letto rispettivamente di 549 e 508 euro. Gli incrementi più bassi? Pisa e Siena, dove i prezzi sono saliti del 15% e 16% toccando i 339 e 360 euro a posto letto.

Nonostante l’aumento però Messina resta tra le città più economiche in cui vivere da studenti fuorisede piazzandosi al secondo posto tra le città universitarie, preceduta solo da Catania che ha un affitto medio di 268 euro (con un aumento del 29% rispetto al 2021). Medaglia di bronzo per Perugia dove, con un aumento del 30%, un posto letto costa 289 euro. Le città più care? Milano, Bologna e Roma, rispettivamente con 714 euro a posto letto (costo aumentato del 44%), 651 euro e 577 euro (+41%).

 

«Quello che emerge chiaramente è che le stanze, negli ultimi anni, sono diventate una soluzione abitativa sempre più ambita. Con un’offerta che ha faticato a tenere il passo della domanda, ne è conseguito un rilevante incremento dei prezzi in tutte le città analizzate – commenta Antonio Intini, CEO di Immobiliare.it Insights – La maggior parte dei centri considerati, infatti, non è solo la sede di un importante ateneo, ma anche un polo economico e/o culturale, che attrae quindi, oltre agli studenti, lavoratori operanti in diversi settori. Di fronte a un costo della vita in costante aumento e a un mondo del lavoro ancora segnato dalla precarietà, anche questa fascia di popolazione sceglie sempre più spesso una sistemazione — necessariamente temporanea — in una casa condivisa con altri. Una scelta che contribuisce ad alimentare ulteriormente l’elevata domanda di posti letto privati.»

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments