MESSINA. “Il Pilone di Torre Faro rappresenta un’icona architettonica e storica della città”, però “l’area che circonda il Pilone versa in condizioni di degrado”. Il comune di Messina decide di intervenire sul traliccio di capo Peloro, ma non direttamente sulla struttura, ma sulla recinzione esterna, quella in legno che sta marcendo.
“La recinzione perimetrale del basamento del Pilone è stata oggetto di atti vandalici e di deterioramento dovuto agli agenti atmosferici – spiega il documento che autorizza ai lavori – e necessita di un intervento di manutenzione straordinaria per ripristinarne le condizioni di sicurezza, funzionalità e decoro”, che costerà 110mila euro.
E la riqualificazione della struttura vera e propria? Ancora nulla: l’ultimo documento sulla questione è il piano urbano integrato della Città metropolitana, che la riqualificazione del pilone ce l’ha solo nell’intestazione, dato che all’interno non se ne parla da nessuna parte. Nel 2022 l’amministrazione lo aveva inserito nel piano triennale delle opere pubbliche, ipotizzando un investimento di dieci milioni, con la proposta di creare il “Museo dello Stretto”, “una struttura anulare vetrata intorno al pilone, raggiungibile attraverso una rampa panoramica, che, con opere e installazioni antiche e moderne raccoglierà al suo interno la secolare storia di questo luogo”. Da lì in poi più nulla.



