MESSINA. Volano gli stracci fra la senatrice Dafne Musolino e l’assessore Alessandra Calafiore in merito alla gestione della casa “Fratelli Tutti” di Messina, gestita dalla Messina Social City. A generare il botta e risposta è stato un intervento di Fra Giuseppe Maggiore, francescano da sempre in prima linea nella tutela dei più fragili, che nei giorni scorso aveva detto la sua sull’assunzione all’interno della struttura di “giovanissimi operatori senza alcuna esperienza”.

Una dichiarazione rilanciata oggi in una nota da Dafne Musolino, a cui rispondono sia l’esponente della Giunta sia lo stesso frate, che prende le distanze dall’esponente di Italia viva (tirando in ballo anche i “blitz” all’epoca di Cateno De Luca).

Qui la nota di Dafne Musolino che ha dato il la alle repliche:

“Le parole di Fra Giuseppe Maggiore non solo confermano quanto sosteniamo da mesi con Angela Rizzo, ma mettono a nudo il principio guida della gestione della presidente Asquini alla Messina Social City: l’erronea concezione della fungibilità delle prestazioni, per cui uno vale uno. Un sistema tanto errato quanto dannoso, dove l’esperienza non conta e l’unico obiettivo è coprire i turni, a prescindere dalla qualità del servizio offerto ai più fragili. Secondo questo criterio, non rileva l’efficacia del servizio ma solo che venga prestato. È chiaro, e non può essere trascurato, che un operatore socio-sanitario di esperienza non può valere quanto uno fresco di nomina, né ogni operatore può svolgere indiscriminatamente funzioni che spaziano dall’assistenza all’infanzia, agli anziani o ai senzatetto. Questo sistema mortifica e frustra la formazione specifica e le esperienze acquisite da ciascun operatore e non risponde in modo efficace alle attese degli utenti. La denuncia portata avanti da Fra Giuseppe Maggiore stigmatizza non solo questo principio, ma soprattutto denuncia la logica della Social City che persegue la mera esecuzione del servizio, senza curarsi dell’effettiva qualità dello stesso. Un approccio incompatibile con l’assistenza ai più deboli”.

Di seguito la dura replica di Alessandra Calafiore:

“Non avrei mai creduto che la senatrice Musolino potesse arrivare a usare persino i bisogni dei più fragili per conquistare un titolo di giornale. Le dichiarazioni della senatrice Dafne Musolino sulla gestione della struttura “Fratelli Tutti” rappresentano un ennesimo escamotage per un po’ di visibilità ma non è altro che un sistema profondamente offensivo nei confronti di chi, ogni giorno, lavora con professionalità e dedizione accanto alle persone più fragilidella nostra città. Senza la pazienza necessaria e con la foga di chi ha più bisogno di anticipare alla stampa il proprio “diritto all’esistenza politicachedi conoscere la realtà dei fatti, la senatrice ormai autocandidatada sola alle prossime amministrative ha centrato l’ennesima clamorosa cantonata. Negli ultimi giorni, a seguito della scadenza naturale di alcuni contratti, l’Azienda Speciale Messina Social City ha proceduto come prevede la legge ad assumere nuovi operatori attingendo dall’ordine di graduatoria pubblica del profilo professionale Educatori D2. Non si tratta quindi di decisioni arbitrarie né di improvvisazioni, ma di atti amministrativi trasparenti e regolari, frutto di selezioni pubbliche e non di nomine clientelari. Sorprende e lascia sconcertati che una rappresentante delle istituzioni scelga di sminuire il lavoro degli operatori sulla base dell’età anagrafica e ignori i titoli di studio, formazione specifica e capacità professionali. È un approccio superficiale e offensivo, che tradisce una visione anacronistica e discriminatoria del servizio sociale. In una struttura complessa come “Fratelli Tutti” è del tutto naturale che si verifichino momenti di turnover del personale. Questi passaggi vengono pianificati e gestiti con rigore, sotto il coordinamento di figure professionali qualificate come la coordinatrice dei servizi complessi e un’assistente sociale, e con l’affiancamento costante di operatori a tempo indeterminato per garantire continuità e trasferimento di competenze. La verità è che la senatrice Musolino, ancora una volta, tenta di strumentalizzare un tema sensibile come quello della marginalità estrema per ritagliarsi visibilità politica, gettando discredito su un servizio che funziona, è trasparente e mette al centro la dignità delle persone accolte. È un atteggiamento grave, irresponsabile e irrispettoso non solo nei confronti della Messina Social City e dei suoi operatori, ma soprattutto delle persone che abitano la casa di accoglienza e chemeritano rispetto e non di essere trasformati in argomento da talk show o in terreno di scontro elettorale. Credo sia opportuno, a questo punto, ricordare alla senatrice ciò che evidentemente le sfugge: abbiamo completamente cambiato la logica dell’accoglienza, costruendo un modello che mette davveroal centro le persone, i loro percorsi di autonomia e il reinserimento sociale, superando pratiche del passato che si limitavano a garantire un tetto senza offrire reali prospettive. E forse la sola risposta che merita è che si è dimenticata di quando vestiva i panni dellasceriffaanche con le persone in marginalità estrema che oggi finge di difendere, e di quando io stessa sono dovuta intervenire più volte per rimediare ai danni di quel suo modo di gestire. Chi oggi tenta di impartire lezioni di welfare farebbe bene, prima di parlare, a guardarsi allo specchio e ricordare il proprio passato. Senatrice, passi pure al prossimo tema, dal momento che la suaattività preferita sembra essere ormai quella di tentare, senza successo, di screditare l’operato dell’amministrazione Basile, senza mai offrire un contributo costruttivo, né sul piano politico né attraverso la sua attività parlamentare.

Infine la replica di Fra Giuseppe Maggiore:

“Oggi aprendo qualche giornale mi sono visto citato in un comunicato stampa della Senatrice Dafne Musolino, dove riprende una mia dichiarazione di qualche giorno fa, riguardo le assunzioni a “Fratelli Tutti” di giovanissimi operatori senza alcuna esperienza. Voglio precisare che mi discosto dalle dichiarazioni e modi della Senatrice Musolino. Quest’ultima conosciuta durante un blitz nella zona falcata, quando senza nessun scrupolo e senza pietà mise in strada diversi senzatetto che erano rifugiati nelle varie grotte che sorgono nell’area di San Raineri senza dareun’alternativa abitativa, trovata poi grazie all’intervento dell’assessora Alessandra Calafiore. Pertanto preciso che non ho attaccato nessun sistema, non sono né contro e né a favore dell’amministrazione, o contro le politiche sociali, non mi interesso di politica legata ai partiti, ho semplicemente fatto luce su un problema specifico che mi è stato segnalato, dando voce agli ospiti e ad altre persone che stanno facendo fatica ad accettare la scelta della Presidente Asquini. Questo non significa che va tutto male e neppure che va tutto bene. Ma se ci sono problemi vanno visti uno alla volta, senza mettere tutto nel calderone. Avrei preferito essere interpellato dalla Senatrice Musolino, per avere maggiori informazioni, anziché vedere travisate le mie dichiarazioni. Credo che la Senatrice dovrebbe interessarsi di più delle persone e non spettare che un frate gli faccia gli assist per poi alzare polveroni, perché come dico sempre, io sono amico di tutti ma alleato di nessuno. Cerco di dare voce a chi gli viene tolta con ricatti e minacce, perché per me l’altro è il volto di Cristo. I metodi e le motivazioni di chi fa politica attaccando l’altro e speculando su tutto per la bramosia di voti, o semplicemente per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, non solo non mi appartiene, ma non lo accetto e tanto meno lo condivido”.

 

 

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