MESSINA. Una lapide in memoria di Padre Nino Isaja all’interno della Chiesa di San Giovanni Battista. È il gesto che la comunità di Castanea ha deciso di fare in occasione dell’ottantesimo anniversario di sacerdozio di quello che è stato parroco del villaggio per 62 anni, proprio in ricordo di una figura che è stata “il Pastore zelante e infaticabile“, si legge nella lastra. Padre Nino, venuto a mancare nel 2019, infatti, nei suoi 74 anni di ministero sacerdotale come parroco anche delle comunità di Rodia e di Salice, «ha speso la sua vita per Cristo, a servizio della Chiesa e dei fratelli», è stato detto durante la mozione introduttiva della celebrazione eucaristica che si è svolta martedì 15 luglio all’interno della chiesa che di recente è stata restaurata.

«Sacerdote di profonda spiritualità eucaristica e di preghiera, testimone autentico del messaggio evangelico, innamorato della Mamma celeste che pregava quotidianamente con il Rosario, fervente devoto del nostro patrono S. Giovanni Battista, profondamente grato al Beato Giacomo Alberione che aveva personalmente conosciuto e da cui aveva ricevuto per la sua comunità il dono delle Suore Pastorelle – ricorda la comunità di Castanea – Padre Nino è stato strenuo e convinto sostenitore del Concilio Vaticano Il e del ruolo dei laici nella Chiesa, un precursore per i suoi tempi, punto di riferimento di generazioni di ragazzi e di giovani che si impegnava a formare con incontri di catechesi e che coinvolgeva nel servizio all’altare, nello sport e nei viaggi, in campeggi e colonie estive, nelle attività dell’oratorio e del cineforum. Era accogliente, soprattutto con i bambini (a cui aveva destinato la scuola materna parrocchiale) e con i più deboli, con chi vive ancorato a terra o piegato dalla vita».

«Aveva il dono della “parola”, mai banale, mai generica, mai distaccata, che esprimeva con vigore in ogni contesto e soprattutto nelle omelie. Voleva essere il parroco del suo villaggio, il pastore fedele che si occupa delle anime della sua comunità. Ha vissuto il suo ministero sacerdotale fino alla fine, con mente vigile e cuore giovane, in modo pieno, senza orari, senza temere la fatica, sempre con lo sguardo rivolto al prossimo, dentro le vite di tutti. Tutta la sua esistenza è stata un rendimento di grazie e con l’esempio della sua vita ha insegnato a vivere la gratitudine e l’offerta. Anche noi accostiamoci all’altare di Dio con animo grato, affinché, attraverso la nostra testimonianza, gli uomini rendano lode al Signore e siano sempre memori dei benefici da Lui elargiti», conclude la mozione.

A celebrare la messa, animata da La Piccola Orchestra e dal coro parrocchiale, l’attuale parroco Vincenzo Massimo Majuri, con accanto i celebranti Monsignor Michele Giacoppo, Padre Salvatore Alessandrà e Padre Peter Devadas. Presenti, oltre le rappresentanze delle associazioni civili del territorio, nonché i fedeli di Salice e Rodia, anche il Comandante della stazione dei Carabinieri di Castanea Luogotenente Giovanni Di Stefano, il Luogotenente Massimo Morgillo e il comandante del Nucleo Tribunale dei Carabinieri, insieme alla Consigliera comunale Margherita Milazzo, al Presidente della VI Circoscrizione Francesco Pagano, al Consigliere della VI Circoscrizione Giovanni Celi e al dottore Pasquale Inferrera, unico testimone vivente dell’ordinazione sacerdotale del 15 luglio 1945. Letto anche un discorso scritto da Padre Mario Oliva, nato e cresciuto nel villaggio di Castanea sulle le orme di Padre Nino (qui il link).

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