OLIVERI. Due pentoloni hanno accolto per due pomeriggi di fila due tonni da cento chili a testa per raccontare cosa sia “La Bollita del Tonno ad Oliveri” e, da innesto a questo rito della collettività che trae origine dall’epoca della Mattanza, si sono avvicendati talk show con studiosi scientifici, di associazioni a tutela dell’ambiente e del Food e sigle di categoria; poi, Cooking Show, assaggi con autorevoli chef siciliani e degustazioni con produttori che sono stati connessi alle ricette proposte a base tonno. Il centro turistico di Oliveri (a pochi passi dalla Riserva Naturale Orientata “Laghetti di Marinello”) ha vissuto lo scorso weekend (28 e 29 giugno) due giorni di armonia con la storia e con la natura e con una notevole affluenza di pubblico (massiccia corrente vacanziera, molto attenta e proveniente dal Nord Italia, Spagna e Francia), riportando alla luce una Riedizione de “La Bollita del Tonno” che ha onorato le famiglie dei pescatori e tutta l’architettura sociale di questo borgo incantato. La presenza di un Palischermo abbastanza integro e altre due impalcature dei famosi pescherecci da caccia al tonno hanno innescato nell’Amministrazione municipale la voglia di consolidare dei tour guidati, non solo per questo progetto ma per l’intero anno, mantenendo alto il culto di un paese che diviene depositario del ricordo, con figure inossidabili come l’ultimo maestro d’ascia Tindaro Pensabene e l’ultimo tonnaroto Girolamo Maiorana. Davanti alla ex tonnara che comunque si è convertita in un residence di villeggiatura a metà degli anni Settanta, il piazzale e l’area del Rais sono stati allestiti per veicolare le origini di un Museo a cielo aperto e le intenzioni di modernità, appoggiandosi sulle proprie radici. II messaggio del sindaco Francesco Iarrera, che si è affidato per la logistica ad Eurofiere Srl con la D’Amico Management e al patrocinio dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, allo Sviluppo Rurale e alla Pesca Mediterranea, è quello di non disperdere il capitale storico di questa fascia marinara, con la consapevolezza di affiancarsi sì alle competenze ma anche a chi lavora da sempre a protezione del territorio come la Pro Loco Oliveri. Nelle due serate anche i concerti Etnico – Folk di ABOUT FOK 4 TET e del Duo Mammana.
Il Primo Cittadino ha commentato al termine dell’evento, classificandolo come “uno scrigno di un bellissimo successo, dove Oliveri ha saputo, in due intense date, unire memoria, identità, cultura del mare, sostenibilità e gusto. La coralità scende in campo grazie alla cooperazione di tante realtà e persone che vogliamo ringraziare, partendo dall’onorevole Pino Galluzzo per aver condiviso con noi il momento del taglio del nastro. Grazie all’assessore regionale al Turismo Elvira Amata per la sua cortese visita e l’attenzione mostrata al nostro territorio. Senza l’organizzazione generale e il coordinamento degli eventi non ci sarebbe potuto essere l’evento. Indispensabili i ragazzi del Servizio Civile, sempre di supporto operativo. Lo stesso vale per la Pro Loco Oliveri ETS, l’Associazione Cirano e tutti i volontari, per aver curato e realizzato, con passione e precisione, la bollitura del tonno, cuore simbolico e gastronomico della manifestazione. Grande arricchimento con la sezione convegnistica e i relatori tra la prima e la seconda serata: Antonio Costa, Lucia Privitera, Nino Accetta, Tindaro Germanelli, Francesco Zizzo, Maria Maisano, Attilio Calcagno, Carlo Giannetto, Alfio Visalli, Carmelo Maiorca, Franco Andaloro. Gli chef Salvo Terruso – Il Pastaio Matto e Nato Micale hanno trasformato il tonno in emozione e il Mastro Salatore lo ha tradotto in una lezione di vita”. Il sindaco ha voluto coinvolgere parecchi enti a vario titolo con i loro stand e contributi culturali e ambientali: UniMe, WWF Italia, GAL Mari e Monti, GAC Patti, Museo del Mare, Slow Food Sicilia, Marevivo, Assoittica, Ordine Biologi Sicilia, Co.Ge.Pa Portorosa, Associazione Demetra, Elfi per Caso, Abakainon e Fondazione Its Academy Albatros. Infine, la compagine di espositori, produttori, associazioni e aziende enogastronomiche, in rappresentanza di tutta l’Isola, è stata un valore aggiunto. “Oliveri ha dimostrato ancora una volta – dichiara Iarrera – che, quando comunità, istituzioni e territorio lavorano insieme, si possono fare cose straordinarie. Continuiamo così: custodendo il passato, vivendo il presente e costruendo il futuro”. A presentare e moderare gli spazi di riflessione e d’intrattenimento enogastronomico è stata la giornalista specializzata Marcella Ruggeri.
Gli spettatori e poi degustatori hanno risposto con curiosità ed estrema partecipazione (e non era per nulla scontato, viste le temperature roventi). Tra docenti accademici e divulgatori dall’argomento pesca alla blue economy e professioni legate (pescaturismo ed energie rinnovabili), dall’inquinamento dei mari ai fondi europei, si è andato poi al concreto culinario, battezzando due piatti nelle due serate: “La Tunnina Maritata” per l’esibizione de Il Pastaio Matto, giunto dal capoluogo palermitano, sottolineando che la sua ricetta deriva dal connubio del tonno (femmina) e il maiorchino (maschio, altra eccellenza come formaggio) e la “Cheesecake di Tonno” per il presidente di Apci Sicilia Nato Micale, nonché Executive manager di Midili Group.
Il Mastro Salatore Alfio Visalli, dal suo canto, ha imbandito una vera e propria “lectio magistralis” sul taglio del tonno, focalizzandosi sul fatto che in cucina non si butta mai nulla e bisogna trattare il pesce in modo quasi spirituale. Lui stesso da chef e formatore attraverso la Blu Lab Academy, oltre che artefice della bottarga di tonno e tonno sott’olio, ha avvertito il pubblico che noi siamo quello che mangiamo e altrettanto quello che sporchiamo come il mare. “Prendiamoci cura di lui e dei suoi abitanti”. All’unanimità questo è quanto è emerso da ogni dibattito e da ogni espressione produttiva dell’evento (Azienda Agricola Pietra Zita con conserve ed erbe aromatiche, Conserve tonno e pesce “Taudì” Rocca di Capri Leone, Azienda Agricola “Il Maiorchino” di Domenico Isgrò, Grani Antichi “Coppola e Maranzano”, Oleificio del Mela F. lli Coletta, Azienda prodotti forno “L’Antica Forneria Garofalo” di Barcellona PG – anche vetrina per Conserve Ittiche del trapanese e Cefalù, Oleificio Failla Prodotti Tipici da Carini > ha esposto pure conserve ittiche dal marsalese, Azienda Agricola Tiziana Buemi > maiorchino chef Terruso, Frangipane – Forno e Cucina Milazzo che è stato insignito del riconoscimento “Pane dell’anno” per la VII edizione della Guida Pane e Panettieri d’Italia 2026 a cura di Gambero Rosso > qui ha fornito i Tarallucci artigianali al pomodoro secco e tumminia per chef Micale, Gaglio Vignaioli dal 1910 > in abbinamento per Cooking Show e Bollita del Tonno, Terradisuli e Associazione Demetra, di spicco per la cipolla caramellata che ha condito la Bollita).
I nomi dei piatti degli speciali guest sono il risultato di una votazione popolare da parte di chi ha assistito ai Cooking Show. Potranno essere impiegati dagli stessi rappresentanti della Cucina Gourmet – Terruso e Micale – all’interno dei loro menu, scrivendo un contrassegno che riconduca alla kermesse “La Bollita del Tonno – Oliveri”, in modo che resti viva come ricorrenza istituzionalizzata e annuale. Anche i ristoratori di zona potranno usufruire di entrambe le ricette, a patto di concepire questi manicaretti come emblema del festeggiamento. Con lo stesso principio, potranno studiare un piatto o che hanno già realizzato in queste due date oppure che andranno a sondare in altri periodi. L’importante è che “La Bollita del Tonno – Oliveri” non si fermi qui ma abbia un prosieguo per tutto l’anno, riferendo questa scelta di adesione, con la posizione del locale e gli ingredienti su ispirazione Tonno e Bollita. A chiusura di tutto, i perni della manifestazione cioè il mastro d’ascia Pensabene, il tonnaroto Maiorana e l’appassionata di tradizione Giusy Di Bella sono stati premiati dall’Amministrazione per aver salvaguardato, fino ad oggi, la reminiscenza di questa località.
Arriva una puntualizzazione del sindaco di Oliveri: «Le edizioni del 2007 e 2008 non furono prove, né tentativi: furono manifestazioni vere, strutturate e riuscitissime, organizzate da un gruppo di lavoro affiatato e competente – il gruppo Labiri, di cui facevo parte – che insieme alla dott.ssa Giusi La Bella, all’epoca presidente, e ad altri instancabili collaboratori, seppe dare vita a qualcosa di speciale. Furono giornate che hanno segnato la memoria collettiva di Oliveri, capaci di richiamare l’attenzione dei media regionali e di generare entusiasmo e partecipazione diffusa. Chi c’era, ricorda perfettamente la qualità dell’organizzazione, il coinvolgimento della comunità e l’eco positiva che ne seguì. Quelle edizioni hanno lasciato un segno indelebile e rappresentano le fondamenta su cui oggi si prova, giustamente, a ricostruire. Accolgo con piacere il ritorno dell’iniziativa, che ho sostenuto con determinazione, ma con l’auspicio che si parta dal giusto riconoscimento del passato. Perché un evento può crescere solo se si ha l’onestà e il rispetto di onorare chi lo ha reso possibile per primo.»