Francesco Bonaccorso, classe ’80, a diciotto anni lascia Messina e va a vivere a Roma che da allora diventa per lui più di una seconda casa. Da sempre appassionato di musica, in tutte le sue forme e sonorità, inizia a lavorare nel mondo del cinema stando dietro alla cinepresa e passando le sue giornate nel reparto macchina da presa fin quando, avvertendo la sensazione che non sia la strada giusta da seguire, decide di farsi travolgere dalle cose che gli capitano nella vita. Da qui nasce il suo percorso da dj professionista e, dunque, il suo vivere anche lavorativamente parlando il mondo della musica. Il disco, d’ altronde, l’ha affascinato sin da bambino, come del resto tutto ciò che appartiene ad epoche passate, lontane o mai vissute in prima persona, essendo Francesco un grande estimatore, conoscitore e fruitore dell’universo vintage: canzoni, macchine, moto, fotografie, film e stile relativo, in primis, all’ abbigliamento e all’ arredamento. Così la passione per la musica e per i dischi lo portano al nome d’ arte Mr Stereo8, alla sua collezione privata di circa più di 5000 tra singoli ed album, a suonare in giro per l’Italia, a partecipare con il proprio banco a fiere e mercatini del vinile, ma soprattutto a diventare un organizzatore d’ eventi del settore. Primo fra tutti il Messina Vinyl Fest che dal 2020-2021 è ormai una vera istituzione in città, uno degli appuntamenti più attesi dell’anno che coinvolge gente di tutte l’età, amanti della musica, curiosi, professionisti del settore e tutti coloro che tra associazioni ed iniziative creative danno il loro personale contributo. Una grande festa dove il disco è il padrone di casa, vero indiscusso protagonista in tutte le sue declinazioni, che spalanca le porte a tutto ciò che gli sta intorno e lo riguarda: espositori di livello, espositori vintage e dell’artigianato locale, espositori dell’uso e riuso creativo, associazioni culturali, dj provenienti da tutta l’Europa con i loro set, musica dal vivo e testate locali. Un’ evento inclusivo, arrivato nel 2025 alla sua sesta edizione, che si terrà per l’appunto domenica 1° giugno, dedicato all’ amore per la musica, all’ aggregazione e al rispetto per l’ambiente che inaugura, ormai da tempo, l’inizio della bella stagione nella splendida cornice del Sunset tra relax in spiaggia, il blu del mare e la magia del tramonto più bello che ci sia in città.
Come e quando è scattata la scintilla tra te ed il mondo del vinile? Ricordi qual è stato il tuo primo disco?
“A 7-8 anni mi hanno regalato una valigetta con il mio primo giradischi, un giradischi giocattolo, prodotto da una casa di giocattoli di nome Fisher Price e così oltre ad ascoltare i classici dischi per bambini ho cominciato ad ascoltare qualsiasi disco trovavo in casa, qualsiasi. Mi sono appassionato alla musica del passato, soprattutto al rock. Il primo disco della mia vita è stato preso dalla collezione dei miei genitori: Monotono degli Skiantos!”
Mr Stereo8: che storia c’ è dietro al tuo nome d’ arte?
“Lo Streo8 è un formato di cassetta, obsoleto, che non esiste più. Un formato molto strano, coevo alle audio cassette che conosciamo tutti e che non ha preso piede in Italia, ma soprattutto è un formato che ha una qualità del suono incredibile nonostante sia molto scomodo ed ingombrante. E dato che sono stato appassionato di questo formato per tantissimi anni, e che da sempre sono un grandissimo amante del vintage, nel momento cui ero alla ricerca di un nome d’ arte mi è subito venuto in mente questo. Del resto io già da bambino non gradivo tutto ciò che era moderno e contemporaneo perché ero molto più affascinato ed interessato alle cose antiche. Nel pieno degli anni ’90, durante il liceo, mi alzavo prestissimo per andare al mercatino delle pulci e comprare tantissime cose vecchie super belle. E questa mia passione era un po’ la mia filosofia di vita che si rispecchiava anche nel mio modo di vestire vintage sin da ragazzino e non seguire le mode del momento che seguivano i miei coetanei. E tutto questo fa parte di me e continua ad accompagnarmi”
Come nasce il Messina Vinyl Fest?
“Direi per caso, anche perché la scena delle fiere del disco nasce recentemente. Tutto è nato quasi per gioco a Messina in un posto che non esiste più e che si chiamava la stanza dello Scirocco. Con uno dei soci della Stanza dello Scirocco, ai tempi, ci siamo detti perché non organizziamo una domenica pomeriggio dove ognuno porta i suoi dischi e li scambiamo in modo da stare tutti insieme? E così prese vita in forma embrionale, circa nel 2017, questa cosa che faccio a Messina con un successo assolutamente inaspettato. Nel 2020 e 2021 si assite già ad una prima evoluzione organizzandola presso il locale Retronuouveau, dove però ci rendiamo conto che aveva un seguito che coinvolgeva veramente troppissima gente e quel locale, per quanto bello, non era sufficiente grande e ci siamo spostati sul mare. Mi è venuta quest’idea della fiera del disco sul mare, anche perché, solitamente, le fiere del disco sono fatte, soprattutto quelle old school in posti noiosi, in alberghi anonimi, senza musica. Quindi ho pensato di coniugare la passione per il disco con un momento di festa e così nasce, ufficialmente, il format Messina Vinyl Fest.”
Cos’è il Messina Vinyl Fest?
“Il Messina Vinyl Fest è una festa che cerca di mettere insieme tante realtà interessanti e belle di Messina, dalla musica al volontariato, con focus sul vintage, sul riuso e sull’ ambiente, per passare insieme una bellissima giornata. È una festa in spiaggia e mi piace definirla come la festa del disco vista mare. Durante queste varie edizioni la cosa è andata a crescere e si è arricchita proprio a livello di programma. Un punto fisso è sicuramente quello dei dj: inizialmente ci siamo orientati per dj set solo in vinile ma poi abbiamo aperto a qualsiasi tipologia, perché la musica prescinde dal formato e se il dj è bravo ed ha qualcosa da dirci di interessante il formato non ha importanza. Negli anni abbiamo ospitato, oltre a dj messinesi, dj che arrivano da tutta Italia ed Europa, dj di caratura internazionale, e quest’ anno suoneranno per noi il duo berlinese Frinda Di Lanco & Hendrik Stein, e da Roma il progetto Playgirls From Caracas che fa parte della scena queer ed LGBT romana in modo molto militante. Le fiere del disco solitamente sono qualcosa di esclusivo, nel senso che sono degli eventi in cui vanno solo gli appassionati e quelli che non sono appassionati di dischi se ci capitano si rompono le palle. Quello che invece abbiamo pensato di fare è stato creare un evento che potesse raccogliere gli appassionati, i curiosi e anche tutte quelle persone che non sono interessate al disco ma possono usufruire di una giornata a stretto contatto con la musica, con le associazioni, con il mondo del vintage e del riuso. E tutto questo è un modo anche per fare rete, includere e dare spazio a tante realtà nate o che stanno nascendo a Messina. La cosa veramente importante è che mi piacerebbe portare a Messina il discorso del fare cose di giorno, perché diciamo che il mondo della notte alla fine, anche in tante città, soprattutto sul target di età dei millennials, è un pochino al tramonto: vuoi per una questione di età, vuoi per impegni familiari o lavorativi, vuoi perché molti hanno i bambini, insomma il futuro dell’intrattenimento ed il futuro del divertimento è il giorno. E lo è soprattutto in un territorio come il nostro che è molto bello, dove abbiamo il mare, e dove fare le cose di giorno è una cosa molto importante, ed io sono molto contento del fatto che noi dell’Associazione Vinyl Fest siamo i primi che abbiamo portato a Messina, questo tipo di evento di giorno e per tutto il giorno. Sono anche molto contento che adesso venga anche copiato da tante persone perché vuol dire che se viene funziona.”
Ogni anno il Messina Vinyl Fest ospita espositori di livello provenienti da tutta Italia.
“La scelta degli espositori nasce da una ricerca meticolosa, bisogna stare attenti a selezionare gli espositori perché ti possono capitare espositori super bravi come espositori che hanno fuffa. Purtroppo è anche capitato di doverne allontanare qualcuno perché magari aveva dischi in cattive condizioni o aveva dischi che non sono apprezzati in un modo esagerato. Per noi il disco vuole essere una cosa democratica, devi venire a Messina Vinyl Fest e se vuoi trovare un disco da 5 euro trovi un disco da 5 euro, se vuoi trovare un disco da tot milioni di euro c’è pure quello, però il nostro mestiere deve essere fatto bene non è un mercatino dove la gente porta la roba vecchia, non provata, non testata. Il venditore di dischi ha una sua deontologia ben precisa e questo mestiere lo fa come si deve.”
Ti sei spiegato come mai si sia arrivati al ritorno del disco con così tanto successo?
“Sì, la mia idea è che il ritorno del disco in modo così forte viene dal post pandemia: tante persone che prima si trovavano a spendere dei soldi per uscire, per andare al ristorante, per andare in giro si sono trovati a non poter più spendere questi soldi e quindi a investirli sulla casa. Soprattutto i millennials, per esempio, che magari fanno coppia, fanno una vita insieme, investono su cose della loro nuova casa ed anno circa 35 anni ed un sostrato culturale decente, ma soprattutto gli piacciono certe cose e la musica allora non possono non avere un giradischi e dei vinili. Il giradischi, per adesso, sta nella top 10 dei regali di nozze. È diventato un oggetto, diventa qualcosa da regalare proprio come il disco che è diventato un regalo diffusissimo. Ci sono anche delle ombre secondo me su questa cosa perché vedo che viene come una moda: c’è gente che compra i dischi senza avere il giradischi, che per me è una cosa inutile, oppure ci sono persone che comprano dischi però avendo un giradischi di bassa qualità come quello della valigetta di Amazon che costa 70 euro e che rende tutto inascoltabile. Quando le persone mi dicono che hanno quel giradischi gli dico di non comprarselo il disco perché tanto lo ascolterebbe meglio su Spotify e i soldi che risparmia del disco se li investe in un bel concerto. Quindi non so quanto durerà questa bolla e se andrà o meno a sgonfiarsi.”
Pensi che sulla stessa scia potrebbero ritornare con successo anche i cd o le musicassette?
“Per me il cd è già tornato. Io apprezzo molto di più il cd del disco perché il cd costa pochissimo si sente cinquecento volte meglio del disco. In cd puoi trovare dei titoli interessantissimi ed il cd permette a tutti di ascoltare la musica per bene. Questo lo dimostra anche il fatto che quando il disco andò in pensione, a fine degli anni 80, il mercato discografico era molto stanco e le vendite erano molto fiacche, ma quando arrivò in Italia, con tutto che il cd è un’invenzione del 1982, nel 91-92 un lettore di cd in ogni casa il mercato discografico della musica riesplose. Secondo me il disco è bellissimo, è la mia vita però secondo me il modo migliore per usare i dischi è comprare i dischi sfiziosi che non costano troppo e sono chicche interessanti, spendere 15 euro 10 euro, 5 euro per dischetti particolari evitando di comprare dischi che già conosci spendendo un botto di soldi anche perché i dischi stampati ora non hanno la qualità di quelli stampati una volta.”
In quello che fai la città di Messina ti ha aiutato o ostacolato?
“Per quanto ci torno spesso e magari ci passo dei lunghi periodi, manco da Messina da circa 27 anni ormai e di conseguenza tante dinamiche non le conosco più bene. Il Messina Vinyl Fest è stato ben accolto, anche dal punto di vista dell’Amministrazione Comunale che ci ha sempre dato il patrocinio e che non so effettivamente se ha capito in pieno quello che faccio ed il senso di quello che facciamo però sono sempre super gentili e disponibili. Messina ha sempre mostrato molto entusiasmo ed interesse per il Messina Vinyl Fest anche perché in un mondo dove l’offerta è solo “drink & wine” se organizzi qualcosa di carino, d’ interessante e di diverso, dando anche la possibilità alle persone di esprimersi allora la gente risponde positivamente. Dove ci sono cose carine ed interessanti la gente partecipa. Per me è molto bello vedere che al Messina Vinyl Fest partecipano persone di qualsiasi età: dal collezionista adulto, al ragazzino, dai miei coetanei ai bambini, ma soprattutto vedere zio e nipote o padre e figli curiosare tra i dischi.”
Quest’ anno, in attesa dell’evento del 1 giungo, avete organizzato altri due eventi dedicati al mondo del disco.
“Esatto, due spin off che sono stati accolti con una grande partecipazione. Uno nel mese di dicembre, durante le vacanze al mercato coperto Muricello, un’ottima occasione per radunare grazie al vinile gli amici che vivono fuori città, soprattutto quelli della mia generazione. Mentre a marzo si è tenuto alla Camera di Commercio, nella suggestiva Sala Borsa, in una posizione comodissima perché vicinissima a tutte le varie stazioni, dai treni ai bus agli aliscafi, lo Stretto Vinyl fest: una due giorni con 60 metri di espositori lineari che ho pensato di fare in primis per i collezionisti vecchio stampo che amano andare alla ricerca di dischi in modo puro, senza musica ad alto volume o attività collaterali.”
Tre dischi che non devono mai mancare tra gli scaffali di un millennial
“Sicuramente Bar Mediterraneo dei Nu Genea, un buon disco jazz ed un disco di musica Soul.”
Che album consiglieresti di acquistare chi desidera approcciarsi al mondo del disco?
“Dei dischi che costano molto poco però in quantità: delle belle compilation di soul, delle compilation di blues, delle compilation di rock così comincia già a farsi la sua libreria.”
Quali saranno le novità accattivanti della sesta edizione del Messina Vinyl Fest che si terrà domenica 1 giungo Sunset?
“Tante: dj set imperdibili, gli espositori visto che abbiamo fatto un po’ di rinnovamento sia della parte dei dischi che della parte del vintage e dall’ artigianato, ci saranno tanti vestiti vintage. La nostra mission, alla fine, è anche l’ottica di riuso perché come il disco è una cosa di riuso, il vestito vintage è una cosa di riuso. Ci sarà il ritorno della musica dal vivo con lo show case organizzato da Tuma Records che ospiterà due artisti emergenti di origini siciliane. E poi ci sarà il Canile MilleMusi con tanti cuccioli bellissimi.”
Quali sono i dischi più richiesti al momento?
“Va tantissimo l’indie italiano con I Cani, Marco Castello ed Andrea Laszlo De Simone, poi ovviamente tutto ciò che chiamo “le solite cose” quindi Queen o Pink Floyd, Battisti ect. Tra i giovanissimi, ma sono, l’hip hop.”
Qual è il tuo P.S. (Post Scriptum)?
“Mi è sempre piaciuta l’idea di notare fuori delle cose carine e provare a portarle in Sicilia e soprattutto a Messina, anche se ultimamente ho scoperto in città delle realtà nuove e valide che si danno molto da fare. Il Messina Vinyl Fest è un gioiellino, nel tempo vorrei poter riuscire ad organizzare altri eventi che ruotino attorno ad argomenti diversi ma che mantengano sempre la stesso impostazione del format. Ed a proposito del Messina Viny Fest…è una festa che dura dalle 10 del mattino fino alle 20 di sera, e mi piacere ricordare a tutti quanti di arrivare presto per godersi in pieno lo spirito della giornata: se arrivate alle 19:30 solo per l’ ultima mezz’ora di DJ set non vi facciamo entrare!”