MESSINA. Il catalogo della mostra “Umiltà e Splendore. L’arte nei conventi cappuccini del Valdemone tra Controriforma e Barocco” sbarca a Messina. Oggi, martedì 29 ottobre, alle ore 17.30, presso l’Auditorium della Biblioteca dei Frati Cappuccini di Messina, verrà presentato il volume curato dalle storiche dell’arte della Soprintendenza di Messina, Stefania Lanuzza e Virginia Buda.
L’esposizione, promossa dalla Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Messina e da Intervolùmina, associazione culturale guidata dal presidente Giuseppe Lipari, era stata organizzata nel 2022 dal Parco Archeologico Naxos Taormina, nella sede di Palazzo Ciampoli con la cura scientifica dell’Ufficio di Tutela di viale Boccetta.
Nel volume, sono presenti i contributi di Mirella Vinci (Soprintendente dei Beni culturali e ambientali di Messina); frate Luigi Saladdino (Frati Minori Cappuccini della Provincia di Messina); dei già citati Lipari, Lanuzza e Buda; dei frati Felice Cangelosi e Fiorenzo Fiore; degli studiosi del settore ed esperti di storia patria Franco Chillemi, Caterina Ciolino, Raffaele Manduca, Grazia Musolino e Annalisa Raffa. La bibliografia è stata curata da Costanza Rizzo.
Nell’auditorium della Biblioteca dei Frati Cappuccini, la presentazione sarà introdotta da Giuseppe Lipari, con i saluti di Gabriella Tigano, già direttrice del Parco Archeologico di Naxos Taormina, e di Mirella Vinci. Previsti gli interventi dei professori Roberto Cobianchi e Monica Bocchetta dell’Università degli Studi di Messina e di Frate Filippo Cucinotta della Provincia di Sicilia dei Frati Minori Cappuccini.
La mostra di Palazzo Ciampoli, divisa in quattro sezioni, aveva visto protagoniste una trentina di opere, tra cui cinque grandi pale d’altare (di non facile movimentazione), provenienti dalle chiese cappuccine di alcuni centri collinari della Sicilia nordorientale e dall’entroterra etneo. Per la prima volta, inoltre, era stata data la possibilità di apprezzare attraverso un approccio ravvicinato una serie di opere straordinarie, solitamente visibili a distanza e con l’inevitabile filtro di altari e tabernacoli lignei.
Tra le tele esposte ed eseguite da artisti di fama internazionale per i cappuccini del Valdemone, grazie alla mediazione dei generali dell’Ordine e alla munificenza del ceto aristocratico siciliano, spiccavano la preziosa Madonna degli Angeli con San Francesco e Santa Chiara, dipinta da Scipione Pulzone nel 1588 per la chiesa di Mistretta, opera cruciale per i contenuti della manifestazione e modello iconografico che incarna i dettami della Controriforma, la scenografica Trasfigurazione realizzata per i Cappuccini di Randazzo, nella prima metà del Seicento, dal pittore parmense Giovanni Lanfranco (tra i più noti esponenti della pittura barocca italiana) e la Madonna degli angeli e santi francescani del Convento di Pettineo, realizzata nel 1722 dal pittore fiammingo Guglielmo Borremans e restituita al pubblico dopo un lungo restauro che ha svelato anche la firma autografa e la data di realizzazione, sinora nascoste dalla imponente cornice.