MESSINA. “La rideterminazione della struttura organica di Palazzo Zanca non può rispondere a nessun tipo di esigenza funzionale ma sembrerebbe volta solo alla suddetta dichiarazione di esubero. Il numero delle strutture dell’Ente con a capo un dirigente che per volontà dell’amministrazione De Luca si intende limitare a nove, non ha eguali in nessun’altra amministrazione di pari grandezza e rischia di far saltare l’intero apparato e l’efficienza dei servizi erogati”.

Ci va giù pesantissimo la Cgil nei confronti dell’intenzione, più volte conclamata da parte del sindaco Cateno De Luca, di ridurre drasticamente i dirigenti del comune di Messina, già di molto sottodimensionati rispetto alla pianta organica ideale, prevista per legge. In un comunicato, Il segretario generale della FP CGIL, Francesco Fucile e il responsabile aziendale Peppe Previti puntano l’indice su quella che definiscono una scelta “fuori da ogni logica e assolutamente distante dai principi che devono governare un’amministrazione pubblica”.

“La dichiarazione di sovrannumero di tre dirigenti a tempo indeterminato e di un dirigente a tempo determinato, e la rideterminazione della struttura organica di Palazzo Zanca, non può rispondere a nessun tipo di esigenza funzionale ma sembrerebbe volta solo alla suddetta dichiarazione di esubero – spiegano – Il numero delle strutture dell’ente con a capo un dirigente che per volontà dell’amministrazione De Luca si intende limitare a nove, non ha eguali in nessun’altra amministrazione di pari grandezza e rischia di far saltare l’intero apparato e l’efficienza dei servizi erogati, con l’inevitabile rischio che tutta la responsabilità della struttura comunale sarà addossata ai nuovi titolari di “posizioni organizzative” già ridotti nel numero, attraverso una poco legittima delega di funzioni dirigenziali”, continuano, scendendo nello specifico.

“La FP CGIL  non intende entrare nel merito della professionalità e rendimento dei singoli dirigenti, anche perché nel tempo ci siamo sempre distinti per azioni di contrapposizione all’attuale classe dirigenziale del Comune – precisano Fucile e Previti, a scanso di equivoci – Se questo fosse il problema esistono strumenti contrattuali e legislativi quale rimedio, e non certamente una pericolosa riduzione delle strutture della dotazione organica della dirigenza, che porterà al licenziamento di tre dipendenti. E’ assolutamente impensabile che l’amministrazione De Luca in caso del non condivisibile esubero di personale, ritenga di non dover adottare specifici criteri, peraltro sempre previsti dalle norme, per individuare il personale in eccesso, lasciando alla propria discrezionalità ogni decisione. Tutto questo sembra fuori da ogni logica e assolutamente distante dai principi che devono governare un’amministrazione pubblica”.

La conclusione è ancora più tagliente: “La FP CGIL chiede al sindaco un’informazione veritiera sulla retribuzione dei dipendenti comunali, dagli attacchini ai dirigenti. Affermare che un dirigente percepisca 150 mila euro l’anno facendo quasi immaginare che ce ne siano 23 in servizio, non risponde al vero e risulta solo essere strumento di propaganda finalizzato ad ampliare il proprio consenso”, concludono i due sindacalisti.

 

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