MESSINA. “Chi non ricorda lo splendido parco urbano inaugurato il 27 settembre 2016 a San Raineri e realizzato grazie alla collaborazione pubblico/privato? Ebbene, esso deve essere considerato un piccolo esempio in tema di Risanamento verso l’introduzione del ‘project financing’ nelle politiche di riqualificazione delle aree de gradate e nella realizzazione e assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica”. E’ questo il vero “cambio di passo” che occorre imprimere nelle politiche di Risanamento secondo il consigliere comunale Libero Gioveni che, ricordando quella fruttuosa iniziativa fra pubblico e privato, rimane convinto della necessità di coinvolgere proprio i privati attraverso una o più manifestazioni di interesse nei 7 ambiti cittadini.

“Visto l’immobilismo e l’inerzia che hanno regnato da decenni in questo settore (quest’anno la L.R. 10/90 compie 30 anni) – spiega Gioveni – collateralmente alla scelta politica dell’acquisto degli alloggi sul mercato che rispetto alle aspettative non sembra stia dando i risultati sperati, non si può non pensare di invertire la rotta scegliendo anche di adottare un sistema simile, praticamente a costo zero, a quello che ha prodotto a San Raineri un piccolo gioiello d’architettura”.

“Ecco perché ritengo che la soluzione del “project financing” – prosegue il consigliere – che darebbe modo ai privati di investire nel nostro territorio realizzando alloggi, servizi e infrastrutture, possa davvero risultare determinante per mettere in moto una volta per tutte la sempre più inceppata macchina del Risanamento”.

“Con la soluzione della ‘permuta’ – chiarisce meglio l’esponente Pd – il Comune donerebbe i terreni ai costruttori, i quali realizzerebbero alloggi per donarne a loro volta una parte a Palazzo Zanca che, dal canto suo, li assegnerebbe agli aventi diritto. I restanti alloggi, invece, i costruttori li venderebbero ai privati ad un normale prezzo di mercato”.

“Si tratterebbe, quindi, di un vero e proprio ‘progetto di finanza’ – rimarca il consigliere comunale – con risvolti positivi senz’altro sul versante sociale. Infatti – conclude Gioveni – oltre allo sviluppo occupazionale che questo nuovo percorso potrebbe generare a catena nel paralizzato settore dell’edilizia, si eviterebbe anche l’umiliante ammassamento delle famiglie in ‘casermoni’ o ‘quartieri dormitorio’ (i 189 alloggi di Bisconte ne sono un esempio lampante), in quanto la ‘linfa progettuale’ delle future opere (aree a verde, centri polifunzionali, parchi giochi, servizi, ecc.), permetterebbe anche quella necessaria integrazione sociale fra famiglie di diversa estrazione socio-culturale”

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