di Andrea Marchello

 

MESSINA. Messina? Nonostante il vento che sferza pressochè ogni giorno, rivela tassi di inquinamento spesso elevati. Oppure, guardandola da un altro lato, nonostante un centro città spesso infestato dai tir, registra tutto sommato valori più che accettabili. Come è possibile la doppia lettura?

Secondo i dati del XIV Rapporto sulla Qualità dell’ambiente urbano – l’ultimo disponibile, contenente i dati a tutto settembre 2018, sviluppato dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e riferito alle valutazioni degli studiosi del Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale – le due stazioni di rilevamento della città dello Stretto hanno rilevato un superamento del limite, tra gennaio e settembre, per 11 giorni. Entro i limiti quindi, ma peggio dell’intero 2017.

Perché nel 2017 furono 7 i giorni nei quali si erano superati i 50 µg/m³ di concentrazione media di Pm10, con una concentrazione media annua pari a 22 µg/m³. Un peggioramento che, se si prendono in esame i capoluoghi di provincia siciliani e la vicina Reggio Calabria, ha coinvolto Palermo (26 superamenti nel 2017 e 27 nel periodo del 2018 preso in esame), Siracusa (18 superamenti nel 2017 e 25 nel 2018) e Reggio (i cui superamenti del 2018 sono stati 9: erano stati 4 nel 2017); fanno bene Enna e Trapani (che abbassano rispettivamente di uno e due i superamenti). Virtuosa Catania, che abbatte del 100% i superamenti di Pm10 del 2018: 0, rispetto i 9 del 2017. Impossibile segnalare le concentrazioni di Pm10 ad Agrigento nel 2017, né quelle di Pm2,5 (polveri ancora più sottili del Pm10) per l’intera Sicilia, in quanto non sono disponibili i dati.

La sigla PM10 (Particulate Matter o Materia Particolata) identifica una delle numerose frazioni in cui viene classificato il particolato, quel materiale presente nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche. La presenza di tale particolato è legata alle attività dell’uomo (fra tutte attività industriali, traffico veicolare, uso di stufe) ed alle attività naturali (ad esempio incendi boschivi, eruzioni vulcaniche o erosione suolo). Il Decreto Legislativo 13 agosto 2010 n.155 ha fissato a 40 µg/m³ il valore massimo per la media annuale, a 50 µg/m³ il valore massimo giornaliero (24 ore) ed a 35 il numero massimo di superamenti consentiti in un anno: superate queste soglie, l’aria diventa troppo inquinata, e sono necessarie contromisure.

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Messinese stanco
Messinese stanco
20 Giugno 2019 11:35

Capita, quando hai un sindaco contrario a bus, tram e isole pedonali…