MESSINA. Non è arrivato il provvedimento di chiusura delle scuole in via precauzionale a causa del pericolo di contagio da coronavirus. Contagio che a Messina non è arrivato, ma che il sindaco Cateno De Luca reputava potesse essere comunque oggetto di particolari cautele, tanto da voler chiudere le scuole di ogni ordine e grado dal 26 febbraio al 2 marzo, emanando un’apposita ordinanza che era pronta per essere pubblicata. Dopo un’interlocuzione col prefetto Maria Carmela Librizzi, però, si è deciso solo per una “sanificazione” dei plessi che avverrà sabato e domenica.

Le disposizioni della protezione civile nazionale, d’altra parte, parlano chiaro: il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha spiegato in conferenza stampa che le lezioni non vanno interrotte se non nelle zone rosse. Il decreto legge del 22 febbraio che regola le misure di sicurezza, poi, spiega che “Le misure trovano applicazione nei territori nei quali risulta positivo almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione, o comunque nei quali si è accertato un caso non riconducibili ad una persona proveniente da una zona già interessato dal contagio”.

La decisione è arrivata dopo una giornata di riunioni, e discende dalla possibilità, che la prefettura di Messina ha comunicato, offerta da un decreto legge del 22 febbraio con il quale sono state individuate “misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza”. Il provvedimento, secondo il ministero dell’Interno è finalizzato “all’attivazione da parte delle autorità competenti, di ogni misura utile a fronteggiare l’evolversi della situazione epidemiologica, sulla base dei principi dell’adeguatezza e della proporzionalità”.

 

 

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