MESSINA. «Chiediamo a gran voce un incontro con l’Assessore Manlio Messina con il presidente Nello Musumeci per potere esprimere le nostre richieste: un aiuto in termini economici per sostenere le spese vive relative alla sopravvivenza dei nostri spazi, nati a costo di tanti sacrifici personali e così importanti per la vita culturale delle nostre città». È quanto si legge in una richiesta firmata dal Clan degli Attori, dal  Teatro dei Naviganti e dall’Associazione dei 3 Mestieri, che si appellano alle istituzioni regionali per garantire la sopravvivenza dei teatri indipendenti a Messina. Fra le richieste, in particolare, degli aiuti per la totale o parziale copertura delle spese di canone di affitto e delle utenze e il differimento delle imposte legate ad acqua e rifiuti.

«Questo documento – scrivono – nasce per dare voce ad una categoria evidentemente non categorizzabile: quella degli spazi teatrali indipendenti, che non godono, se non in parte irrisoria (e nemmeno tutti fra noi), di sostegni statali o regionali, ed è finalizzato a suscitare il Vostro interesse ed avviare un dialogo che permetta a noi di esprimere le problematiche della nostra categoria così poco tutelata ed a Voi di aiutare chi, pur con una facies inconsueta, produce cultura ed economia. L’iniziativa di questa richiesta di interlocuzione parte da i tre Teatri Indipendenti della città di Messina ed ha come obiettivo quello di mettere in luce l’esistenza, altrimenti vagamente sommersa, di realtà artistiche che possono avere, nel processo di ricostruzione che farà seguito a questa crisi, un ruolo fondamentale: poiché ogni Rinascimento affonda le sue radici non solo nella ripresa economica di un Paese, ma anche nella continuità della sua cultura e nella vitalità del pensiero artistico e creativo. Ma si propone anche di sottolineare la situazione emergenziale nella quale, dall’oggi al domani, le nostre realtà si sono venute a trovare, colpevole anche la vaghezza di destinazione degli Interventi di aiuto messi in atto dal Governo Nazionale».

«Oltre che da presupposti artistici – prosegue la nota – le nostre realtà sono accomunate da due aspetti di ordine pratico: l’attività professionale e la gestione di uno spazio il cui canone di affitto sia versato a privati. I nostri Teatri sono sede di molteplici attività legate al mondo della Cultura e nella fattispecie del Teatro: produzione (di spettacoli teatrali); pedagogia (laboratori di teatro e discipline correlate: danza, canto, drammaturgia) e ospitalità di spettacoli (stagioni teatrali per grandi e piccoli). Le nostre attività possono quindi a pieno titolo definirsi produttive nella misura in cui non generano solo cultura ed arte, ma creano una vera e propria economia, in particolar modo per quanto attiene all’organizzazione delle stagioni. I nostri Teatri seguono l’organizzazione di Stagioni Teatrali, avendo cura di mettere in Cartellone l’Eccellenza di quello che viene definito “Teatro indipendente”».

«Nei nostri Teatri – proseguono i firmatari –  vengono ospitate compagnie professioniste: questo naturalmente offre opportunità di lavoro agli artisti, alimentando l’economia del mondo dello spettacolo. La maggior parte delle compagnie provengono da fuori città, quando non da fuori regione: le compagnie vengono dunque alloggiate presso strutture ricettive cittadine. Naturalmente gli “ospiti” consumano i loro pasti presso esercizi locali. Una piccola, ma non ininfluente ricaduta sull’economia dei territori. Alcune delle nostre realtà hanno stretto accordi e convenzioni con locali del territorio offrendo, in questo caso al pubblico, sconti sulle consumazioni, altra importante correlazione con l’economia territoriale. Le nostre compagnie pagano regolarmente l’IVA, la SIAE e gli adempimenti INPS. Nelle nostre Stagioni sono ospitate anche le eccellenze artistiche locali, di modo da rendere esatto conto del grande fermento creativo che caratterizza la nostra Regione. Eppure, non esiste una voce tra quelle messe in atto dal Governo o dalla Regione nel quadro dell’Emergenza COVID-19 nella quale le nostre attività possano riconoscersi appieno per accedere ad un aiuto volto ad evitare la nostra definitiva scomparsa. Siamo penalizzati soprattutto in quello che è probabilmente il nostro investimento più importante: ovvero il fatto di gestire spazi in affitto da privati. Eppure questo è il nostro investimento più gravoso, il nostro più importante rischio di impresa. Siamo piccoli, ma importanti».

«Per questo – concludono – confidiamo nella sensibilità del nostro Governo Regionale, che conscio di quanto coraggio e lavoro stia alla base delle nostre attività, vorrà essere in prima linea nel colmare alcune lacune del Governo Nazionale. Chiediamo quindi al più presto un incontro, anche nei modi della videoconferenza (nel rispetto delle norme in atto per l’emergenza) per scandagliare ulteriormente le nostre problematiche».