MESSINA. Va a finire a carte bollate lo scontro di agosto tra l’ex comandante della Polizia municipale Calogero Ferlisi e il sindaco di Messina Cateno De Luca, scoppiato dopo il blitz del sindaco contro gli ambulanti a Faro, che ha provocato durissime frizioni tra primo cittadino e generale dei Vigili, sfociate in un provvedimento disciplinare e nella richiesta di trasferimento di Ferlisi ad altro dipartimento: dal comando della Municipale è stato spostato al dipartimento al Patrimonio, mentre lui aveva chiesto, ma il sindaco glielo ha negato, il trasferimento all’Avvocatura. Adesso Ferlisi è tornato sui suoi passi. E vuole tornare a comandare la Municipale.

Ferlisi si è opposto al provvedimento con un ricorso d’urgenza al Tribunale del lavoro, notificato al comune il 17 settembre, per l’annullamento o la disapplicazione dei decreti sindacali 37 e 39 del 29 agosto scorso, “ritenuti sussistenti il fumus boni iuris (la possibilità che il diritto vantato esista in concreto) ed il periculum in mora (danno causato dal ritardo), chiedendo l’adozione di un provvedimento d’urgenza con ordine di immediata reintegrazione nel ruolo di comandante del corpo della Municipale.

Cosa dicono i decreti, e perchè Ferlisi ci si appella contro? Il primo, il 37, che ha per oggetto ha “conferimento incarico dirigenziale – direzione comando di polizia municipale”, è quello che lo solleva dall’incarico, mentre il secondo, il 39, gli conferisce l’incarico dirigenziale al dipartimento Demanio e Patrimonio – beni comuni ed espropriazioni” (negandogli quello all’Avvocatura).

Inizialmente, il Tribunale del lavoro, con decreto del 6 settembre 2018, fissava l’udienza di discussione in contraddittorio al 17 ottobre, ma Ferlisi dimostrava fretta di tornare a comandare il corpo alla guida del quale è da oltre 15 anni, e proponeva istanza di anticipazione, che il giudice accoglieva con decreto del 13 settembre. Il caso, quindi, si discuterà venerdi 28.

A patrocinare il comune di Messina non sarà uno degli avvocati interni di Palazzo Zanca che, recita la delibera di affidamento dell’incarico, “hanno più volte evidenziato le difficoltà di assumere ulteriori incarichi di patrocinio, tenuto conto dei carichi di lavoro delle difficoltà di espletamento”. Essendo nel 2014 stato abolito il collegio di difesa, l’incarico di patrocinio del comune di Messina è andato all’avvocato Raffaele Tommasini.

Oltre che un comprensibile attaccamento al ruolo, il “dietrofront” di Ferlisi potrebbe essere motivato dal fatto che nella riduzione del numero dei dirigenti (da 22 a 12) approvata dalla giunta il 27 luglio 2018 quello al Patrimonio sarà accorpato ad altro dipartimento dal 1 gennaio 2019.

“Non abbiamo accolto la richiesta di Calogero Ferlisi di ricoprire il ruolo di responsabile dell’avvocatura comunale in quando già la giunta comunale aveva valutato di conferire questo importante ruolo a Carmelo Giardina“, aveva scritto all’epoca il sindaco Cateno De Luca.

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