MESSINA. Un percorso di circa 2 km, con decine e decine di partecipanti (anche minorenni, si presume), che hanno seguito dall’inizio alla fine la gara clandestina fra cavalli avvenuta all’alba di domenica. È quanto si evince da un nuovo filmato che immortala “a distanza ravvicinata” la folle corsa per le strade cittadine, fra clacson impazziti, imprecazioni assortite e il rombo costante dei motorini (uno dei quali con ben quattro passeggeri a bordo).

Le immagini, piuttosto eloquenti, mostrano il lungo corteo partito dal viale della Libertà e giunto all’altezza dell’Amam, sul viale Giostra. Due gli incidenti nel corso del tragitto: il primo avviene in prossimità dell’isolato 13, con la rovinosa caduta di uno dei fantini, che ha rischiato di finire sotto le ruote dei mezzi; il secondo poco più su, ai danni di uno dei due cavalli, finito su un guardrail.

 

La corsa inizia con una “partenza lanciata”, tipo Indianapolis: i cavalli vengono fatti trotterellare, tirati a mano, finché i fantini non salgono a bordo al volo, gli animali vengono portati al piccolo trotto fino all’incrocio con la via Garibaldi, e da lì, lo “start”: inizia la gara, sottolineata dal rombo degli scooter in accelerazione e dai clacson suonati a tutto spiano. È la “staffetta”, che serve per “pulire la strada” ai corridori e sincerarsi che nessuno transiti dagli incroci: quello tra viale Giostra e viale Regina Elena è bruciato dai cavalli ormai lanciati in velocità e dai motorini che li precedono, li affiancano e li seguono, mentre agli angoli delle strade altri mezzi, messi di traverso, impediscono la circolazione di eventuali altre vetture.

In tutto ciò, i cavalli sembrano impazziti dal terrore creato dalla calca e dal frastuono, con accelerazioni e strappi innaturali.

La corsa prosegue indisturbata con la “chicane” alla rotatoria dell’isolato 13 mentre il tifo per un fantino o per l’altro si fa assordante, e dai motorini, a volte con tre o anche quattro persone a bordo, ma con un numero sorprendentemente alto di gente che usa il casco (magari nella carreggiata opposta, percorsa contromano come se nulla fosse…), partono incitamenti, consigli e anche qualche suggerimento tecnico. Molti degli “spettatori volanti” sono chiaramente minorenni, in giro per la città alle cinque di mattina a seguire corse clandestine.

Subito dopo la rotatoria dell’isolato 13, il fantino che all’inizio della gara illegale conduceva la corsa, e che poi era stato sorpassato di slancio poco prima del viale Giostra, sembra volare. Il cavallo, evidentemente supereccitato, va a velocità doppia rispetto all’avversario (come sottolineato da chi ha preso il video, tifoso del suo contendente e stupito dell’accaduto), tanto da affiancarlo.

In fase di sorpasso, però, uno dei dossi di limitazione della velocità fa sobbalzare tutt’e due i calessi. Ad avere la peggio è quello che stava sorpassando, e quindi andava a velocità superiore, che prima viene sbalzato, poi rimane incastrato con il piede nella briglia, e nonostante sia trascinato per qualche metro dal cavallo ormai imbizzarrito e successivamente cada in mezzo alla strada mentre dietro di lui dozzine di scooter corrono lanciati col pericolo di travolgerlo, miracolosamente se la cava.

Va peggio al cavallo, ormai fuori di sé, che sempre più veloce prima sbanda, facendo ribaltare quello che resta del calesse vuoto, poi attraversa tutta la corsia e va a sbattere col guardrail di destra, ribaltandosi e scavalcandolo.

Parte una scarica di “ooohh” di stupore e di bestemmie, poi la preoccupazione:pigghiati u cavaddu, ouuu”… “pigghiulu, pigghiulu, mannajama…. Il fantino rimasto in sella rallenta fino quasi a fermarsi. Nonostante il casino, la concitazione e il momento drammatico, il cavallo si rialza e prosegue trotterellando, ma in discesa, in senso contrario a quello della competizione, con i motorini che gli sfilano al fianco, urlandogli ouuuu…pigghiuluuuu a profusione. Probabilmente rovinando la “festa” alle centinaia che si sono mobilitati di notte per organizzare, partecipare e assistere alla gara illegale.

Una domenica, all’alba. Succede a Messina, nel 2020, in prossimità del centro città.

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Pupi
Pupi
26 Giugno 2020 11:32

Bello quel “magari” utilizzato come “anche se”. Ma in tutto questo, Questura e Prefettura? Si preoccupano solo di imbrigliare la città con ordinanze e controlli senza senso, lasciandola ostaggio di questi criminali, indegni pure dell’appellativo di cittadini. Ci vorrebbero fortificazioni per dividere la città e mettere questi al confino, nell’isolamento totale dalla civiltà.