MESSINA. Solo quattro progetti, e due milioni e mezzo di finanziamento (su quasi due miliardi in totale), per il settore del turismo e della cultura nel settennato di programmazione 2014-2020 da parte del comune di Messina? Si. E no. Si secondo Opencoesione, il portale che per conto della presidenza del consiglio dei ministri che monitora la spesa  dei fondi strutturali.

In realtà, il comune di Messina ha avuto accesso ad altri finanziamenti, probabilmente ancora non monitorati da Opencoesione: secondo l’attività di programmazione della passata amministrazione, nel solo “masterplan”, le risorse FSC (fondi di sviluppo e coesione) destinate a turismo, cultura e tempo libero erano quasi il quadruplo (9,5 milioni).

Al netto del “Giro d’Italia” (non compreso) i progetti finanziati dal masterplan erano 11: oltre agli interventi per fontane cittadine, impianti di Mili e strutture aggregative di quartiere (quelli monitorati da Opencoesione), erano finanziati il restauro del Cenobio al Gran Camposanto, Pineta di Camaro, Acquario, progetto Forte Gonzaga, Campo “Santamaria” e 3 interventi a Villa Dante (campi da tennis, adeguamento piscina, arena). Di questi, a fine giugno 2018, il primo presentava criticità amministrative, ma gli altri 10 erano regolarmente inseriti nella banca-dati ministeriale e 8 erano stati oggetto di richiesta di anticipazione per l’avvio della spesa.

Due sono stati anche conclusi nel primo semestre 2018 (campo Santamaria e campi da tennis Villa Dante). Di fronte al minor interesse dedicato dall’Europa al settore, le risorse FSC destinate a turismo, cultura e tempo libero a Messina ammontavano a 9,5 milioni su 104,6 (il 9,1% del totale). Il “masterplan”, inoltre, poneva sotto monitoraggio il recupero del basamento del pilone, che prevede un project financing privato per oltre 9,5 milioni, per cui il totale delle risorse interessate è pari a circa 19,5 milioni di euro.

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