MESSINA. Vige ancora il divieto di transito da monte a valle nella strada comunale Portella Castanea – San Michele, a causa della frana a Reginella che lo scorso dicembre ha occupato una corsia della carreggiata e che non è ancora stata rimossa. A tal proposito interrogano l’amministrazione i consiglieri comunali di LiberaMe Alessandro Russo, Massimo Rizzo, Biagio Bonfiglio e Nello Pergolizzi, chiedendo la collocazione di un semaforo che regoli il traffico.

Nonostante il restringimento dovuto allo smottamento del terreno sia di qualche metro, infatti, il Comune non ha mai voluto prendere in considerazione una regolazione semaforica in quanto “è già stata sperimentata in diverse zone di Messina, l’ultima a San Filippo, dove lo abbiamo ricomprato tre volte perché vandalizzato. Se una persona, di sua spontanea volontà non rispetta il divieto transito e va contro mano, invece, è a suo rischio e pericolo“, aveva spiegato l’ingegnere Antonio Amato, responsabile del dipartimento Lavori pubblici, in un’intervista a Lettera Emme dove spiegava anche il progetto per la realizzazione di un muro in quel punto.

L’arteria però, come sottolineano i consiglieri, “costituisce la principale via di accesso verso i borghi collinari di Salice e di Castanea ed è quotidianamente attraversata in ambo i sensi di marcia dai cittadini che risiedono in queste due importanti frazioni e nelle contrade circostanti perché consente loro di raggiunge il centro della città in tempi più brevi rispetto alle altre soluzioni stradali disponibili”. A rispettare il divieto di transito a scendere, infatti, sono solo i mezzi pubblici, obbligati a passare dalle Quattro Strade. I cittadini, invece, possono anche passare dalla provinciale di Campo Italia, che però versa in condizioni disastrate, o da Spartà, allungando di molto il tragitto.

Questo però, sottolineano i consiglieri, riporta delle ripercussioni negative anche alle attività commerciali dei borghi. A dicembre, inoltre, riaprirà il Presepe vivente, meta di numerosi turisti che arrivano da tutta l’Italia.

Nel frattempo, il Comune di Messina si è impegnato nella stesura della relazione geofisica e nel calcolo di sostegno e verifica del pendio del muro, in quanto il terreno ricade in una zona di interesse ambientale e sono quindi necessarie le autorizzazioni del Genio civile e della Regione, aveva spiegato sempre l’ingegnere Amato in una ulteriore intervista a fine marzo (nella prima aveva detto che il progetto sarebbe stato pronto a febbraio, ma poi sono arrivate delle complicazioni).

Il progetto è stato terminato ad aprile e adesso, a rallentare le operazioni è la Regione Sicilia, che ha rimodulato l’ufficio del Dipartimento ambiente che si occupa di rilasciare le autorizzazioni, e l’iter appare bloccato. “Abbiamo sollecitato più volte la Regione, fino alla scorsa settimana, ma ancora nessuna risposta. Aspettiamo solo loro perché da parte nostra non manca nulla e il progetto è stato approvato anche dal Genio civile”, aveva dichiarato il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Mondello.

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