Qualche giorno fa ho ricevuto la cartolina che potete vedere in questa foto, che mi invitava alle votazioni di domenica 26 maggio nella mia città. La cartolina, firmata dal sindaco, prevedeva anche un’incoraggiante buono per un biglietto di andata e ritorno in treno.

Ridotto, eh.

E in treno.

Un bel pensiero, se non fosse che vivo a Sydney. In Australia

 

Chissà, forse non comprendo appieno la visionarietà di questa amministrazione e magari dovrei anch’io sognare una nuova Freccia del Sud che faccia Sydney-Messina (passando dalla strada di sotto che, com’è noto a noi messinesi, è sempre la meno affollata). Forse si è trattata di una svista amministrativa –che si ripete ad ogni elezione e per migliaia di persone.

Forse, anche, chi l’ha spedita non aveva nemmeno idea di dove sia Sydney.

In quel caso, si trova in buona compagnia.

Prima di partire da Messina nel 2007, ricevevo le domande più assurde, tutte fatte con spiazzante, curiosa sincerità. Si passava dalla lingua parlata in Australia, al fatto se ci fossero effettivamente canguri e koala a muoversi in mezzo alle macchine, per spingersi a chiedere se in Australia si festeggiassero i compleanni o esistesse Dio (!). 

Io stesso ne sapevo poco –e quel poco lo avevo tratto perlopiù dai film di Crocodile Dundee e dalla puntata dei Simpson in Australia.

Nel dubbio, prima di partire, feci in tempo a festeggiare il mio compleanno, e a fare una breve preghiera per le 24 ore di volo che mi aspettavano.

Sono sbarcato a Sydney nel 2007.

Prima di allora avevo vissuto per anni lontano dalla Sicilia, come migliaia di altri, ma “lontano” diventò un concetto completamente diverso: tra la Sicilia e Sydney ci sono più di 16.000 chilometri (lo dico anche a beneficio di chi mi ha inviato quella pur volenterosa cartolina).

Tra le migliaia di italiani che ogni anno vanno a vivere lontano dall’Italia, faccio parte del gruppo che ha scelto il posto più lontano: oltre questo, c’è solo il Polo Sud. 

Nessuno finisce così lontano per caso. Ognuno ha dei motivi, validi o meno, alcuni coscienti, altri da scoprire lungo il cammino.

Tutti, però, ci troviamo ad un giorno di aereo da quel che continuiamo, negli anni, a chiamare “casa”.

Tutti troviamo un modo per fare a cazzotti con questa idea di lontananza: personalmente torno più spesso che posso, come posso.

Tutti, senza dircelo, speriamo che l’amministrazione De Luca abbia ragione, e che un giorno ci sia davvero questa strada di sotto nascosta per poter tornare a casa un po’ più in fretta.

Per tornare ogni volta che ne abbiamo bisogno.

 

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Michelangelo
Michelangelo
25 Maggio 2019 14:12

Senza considerare lo spreco di denaro….

Luca
Luca
26 Maggio 2019 7:15

Anche io vivo a Sydney e come te Ho ricevuto la stessa identica cartolina. Non sei un caso isolato ciò significa che queste cartoline sono state inviate a tutti o la maggior parte dei messinesi residenti all’estero. Quante miglia di euro avranno speso per una stupidaggine del genere?
Incredibile