MESSINA. «L’assemblea provinciale messinese di Potere al Popolo, in occasione della seconda edizione dello stretto Pride, ci tiene a sottolineare l’importanza di questa manifestazione, soprattutto in una città come Messina dove le persone queer sono vittime di una tradizione fortemente omofobica, bifobica, transfobica e queerfobica, radicata nel territorio che continua a renderle oggetto di attacchi, umiliazioni e strumentalizzazioni. Questi, si manifestano in forme tangibili di esclusione sociale, marginalizzazione politica e sistematiche violenze fisiche e verbale nelle nostre piazze». Così si legge in una nota di Potere al Popolo Messina, che aderisce alla seconda edizione dello Stretto Pride dal titolo “Un mare di pace”.

«L’amministrazione comunale, carica di atteggiamenti machisti e queerfobici, è stata totalmente carente sotto il profilo della sicurezza di queste persone – asseriscono – Non vi sono stati percorsi di formazione e informazione sul tema, ne tantomeno lo stanziamento di fondi per attivare dispositivi di inclusione sociale. E’ importante sottolineare quanto all’interno della comunità Queer siano le e i giovani delle classi meno abbienti a pagare il prezzo di questa negligenza nella loro quotidianità, chi scontrandosi con le famiglie, chi a scuola e chi sul posto di lavoro».

«Il quadro politico nazionale risulta anche più allarmante, è inaccettabile che nel 2022 il Ministero dell’Interno, possa discriminare le personalità queer come fatto nel bando di assunzione per 1381 nuovi agenti, decidendo di escludervi persone “affette” da “disturbi sessuali e dell’identità di genere”. Di fatto, in violazione dei principi della Costituzione, si discrimina la comunità LGBTQ+ paragonando la “queerness” a un disturbo invalidante. Queste sono argomentazioni totalmente smentite dalla comunità scientifica internazionale e inaccettabili per un paese occidentale che dovrebbe tenere un profilo decisamente più alto – proseguono – Ora che il palazzo municipale si è tinto dei colori dell’arcobaleno, ci teniamo a sottolineare che non ci basta!»

«Vogliamo che la collettività Queer entri nelle istituzioni e abbia un ruolo centrale nel dibattito politico, e centinaia di giovani non sentano il bisogno di abbandonare questa città e questo paese per andare dove possano sentirsi realmente a casa. Per questo ci troverete in corteo con le maglie “Godere al Popolo” bene in vista, per ricordare che godere di affetti, di una famiglia e della serenità di vivere la propria sfera intima come lo si ritiene più opportuno è un diritto di tutto il Popolo, nessuna esclusa – concludono – Che questo sia un Pride di gioia e rivolta! Inondiamo la città con un mare di colore e di pace. Ricordiamo che esistiamo e sappiamo lottare con il sorriso!»

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