ARAGON. Sono passati tre anni dall’inizio dell’avventura, uno in più a causa del Covid, ma gli studenti dell’Università di Messina che hanno fondato e che hanno preso parte al team “Stretto in Carena” hanno lasciato il segno nel circuito di Aragon, in Spagna, alla più importante competizione motociclistica internazionale per studenti universitari di tutto il mondo: la “Motostudent international competition2020”. Dopo tre giorni di prove, la moto progettata e costruita interamente dai ragazzi con fondi procurati da loro (la competizione mette a disposizione dei concorrenti solo il motore, i cerchioni, un set di gomme, le pinze e le pompe dei freni), e guidata dal pilota Ludovico Papale, ha tagliato il traguardo in quinta posizione, partita dalla sesta posizione su 37 partecipanti e classificandosi prima fra i debuttanti.
«Nove giri adrenalinici che hanno tenuto ogni membro della squadra sulle spine. Abbiamo avuto paura, ma ce l’abbiamo fatta. Grazie al nostro pilota, grazie al nostro faculty advisor, grazie ai nostri sponsor, ai nostri docenti, al nostro rettore e al nostro direttore di dipartimento, grazie a tutti i membri del team che oggi non sono potuti essere qui, grazie alle nostre famiglie e ad ogni singola persona che abbia creduto in noi». È con queste parole che i ragazzi, sulla loro pagina Facebook, annunciano il risultato raggiunto. In particolare, gli studenti di Sic si sono distinti nella prova di “Accelerazione”, dove sono addirittura arrivati primi.
Un risultato che, però, va oltre i nove giri finali. Il lavoro è cominciato a febbraio 2018, quando ancora doveva terminare l’edizione precedente. È in quel periodo che il team ha manifestato la voglia di partecipare alla competizione, ottenendo l’approvazione dell’Università di Messina. Il team ha incominciato a prendere forma, ma sin da subito si è distinto per non essere solo un gruppo di ragazzi determinati a raggiungere un obiettivo.
Per progettare, produrre, sviluppare e testare un prototipo di motoveicolo da gara 250 cc, 4 tempi e monocilindrico, la squadra si è organizzata come se fosse una vera azienda, con una struttura piramidale dove ognuno ha delle responsabilità a seconda del ruolo; inoltre, si è divisa in gruppi di lavoro e ognuno di questi aveva un supervisore: aerodinamica dinamica, elettronica, struttura, motore, it, settore commerciale, veicolo, amministrazione, gestione finanziaria e comunicazione. In pratica, i membri del team non erano solo futuri ingegneri, ma il progetto ha coinvolto più facoltà dell’Ateneo, da Economia e commercio a Giornalismo. Il tutto supervisionato dal Facult Advisor il professore Giacomo Risitano, che per i ragazzi è stato la guida di quest’avventura.
In 15 gli studenti di UniMe che hanno presenziato alla MS2, fase finale del torneo (la precedente fase si era già svolta e aveva visto il team Sic ottenere degli ottimi risultati, qui il link all’articolo): Claudio Agati, Gianluca Aquilia, Alessandro Caristi, Marco Mantineo, Francesco Mondello (partiti per primi con il prototipo), Massimiliano Chillemi, Davide Crisafulli, Gianmarco Interdonato, Marco Manfrè, Dario Milone (Team Leader), Umberto Previti, Giulia Puliafito, Marco Romano, Marcello Saccà e Nino Scipilliti, insieme al pilota Ludovico Papale e al professore Giacomo Risitano.
La sfida, organizzata dalla “Moto engineering foundation” e dalla “TechnoPark motorland”, è stata divisa in due fasi: la prima, la MS1, che da 500 punti e che mette in palio il titolo di “Best MS1 Project”, costituito dal “Best Design”, “Best Innovation” e “Business Plan”. Questi i risultati parziali della fase che hanno visto i ragazzi di Sic protagonisti: su 37 team partecipanti alla categoria “Petrol” (motore a combustione interna) Stretto in Carena è arrivato in 9° posizione per il “Best Design”, in 7° posizione per il “Best Innovation” e in 10° posizione nella classifica complessiva “Best MS1 Project”. Come esordienti, invece, nella MS2 sono arrivati terzi dopo Manchester e un team tedesco.
La seconda, invece, si è tenuta proprio ad Aragon. Giovedì e venerdì sono stati assegnati altri 500 punti per delle prove tecniche che avevano l’obiettivo di verificare se il motore fosse stato modificato e che il telaio fosse in regola (hanno caricato sopra 300 chili verticali e 250 orizzontali). A qualche team si è anche aperto il telaio. Venerdì, inoltre, la moto è stata guidata da piloti professionisti per verificarne la sicurezza. Dopo queste prime due giornate, i team ancora in gara rimasti erano 24, tra cui proprio quello messinese. Sabato, ultimo giorno, altre cinque tipologie di prove: accelerazione 8dove sono arrivati primi), frenata, gincana, velocità massima (sesti in tutto, battuti solo da team con anni di esperienza e per pochi kmh) e costanza. Domenica, infine, ci sono state la war map, la qualifica e la gara. Sommando i punti, Stretto in Carena è arrivato settimo in assoluto e miglior team ad Aragon fra gli esordienti, superando in gara il team tedesco (per oltre un minuto) e gli inglesi di Manchester perché non sono riusciti a completare la moto in tempo per portarla in Spagna.